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Numero 7 - Settembre 2012
Numero 7 Settembre 2012

Non ci piegheremo

Docenti pronti, insieme, a ricominciare, perchè sia chiaro a tutti che solo docenti valorizzati fanno una buona scuola. L'impegno della Gilda per valorizzare la professionalità degli insegnanti


30 Agosto 2012 | di Rino Di Meglio

Non ci piegheremo Cari colleghi insegnanti,

non è abitudine della Gilda negare i fatti. Viviamo in un periodo di gravi e pericolosi mutamenti. Dopo sessant'anni di costante crescita, sia pure con modesti intervalli di crisi, il nostro Paese vive, assieme a gran parte dell'Europa, una recessione drammatica sul piano economico ed una crisi altrettanto grave nei livelli istituzionali e politici, con un generale decadimento morale e culturale, per il quale non si intuiscono ancora vie di uscita. Quindi non possiamo negare che, come da molti anni a questa parte, anche l'anno scolastico appena iniziato probabilmente non sarà migliore del precedente, poichè la politica di dismissione della scuola pubblica è continuata, immutata, anche con il Governo tecnico.

In questa situazione, così difficile e preoccupante, a maggio 2012 l'Assemblea nazionale della Gilda ha rinnovato il mio mandato di Coordinatore nazionale per i prossimi 4 anni. Mi sento sicuramente onorato di questa ampia fiducia, ma non posso nascondermi e nascondere a tutti che ci aspettano tempi molto difficili. Nella mia relazione propositiva (si veda ''Professione docente'' di giugno 2012) ricordavo come l'affermarsi delle teorie e pratiche neoliberiste degli anni ‘70 stia smantellando il welfare state e mettendo in pericolo quel patto sociale che aveva garantito in Europa pace e prosperità. Grazie a quel patto erano stati sottratti alla privatizzazione i servizi (come la sanità e l'istruzione) che garantivano il diritto alla cittadinanza attiva. Oggi, nella situazione di ostilità indiscriminata verso le conquiste sociali, congiuntamente alla recessione economica, il ruolo tradizionale del sindacato è entrato in crisi poichè si trova nella sostanziale impossibilità- non potendo competere con forze sovranazionali e dispotiche- di migliorare le condizioni socio-economiche di chi lavora, e nel contempo assiste impotente all'abbassamento delle retribuzioni, all'aumento della precarietà, alla fiscalità insostenibile del lavoro dipendente, al tentativo di limitare i diritti individuali e collettivi.

Il percorso che aspetta tutti noi non sarà una passeggiata: i docenti sono senza contratto da quattro anni e sarebbe velleitario promettere miglioramenti che non si vedono all'orizzonte. Ciò non significa cedere e aspettare in silenzio che tutto passi. La Gilda, sindacato e associazione professionale, intende agire nell'ambito di quei cambiamenti che non costano ma che sono importanti per le condizioni nelle quali i docenti esercitano la loro professione. Oggi gli insegnanti sono avviliti non solo per la loro condizione economica ma anche, e soprattutto, per quella professionale. Il loro ruolo, fondamentale e riconosciuto dalla Costituzione, vive una delegittimazione mai conosciuta prima grazie ad una pratica della dirigenza scolastica che spesso disconosce la loro specifica professionalità e ad un carico burocratico oppressivo e inutile.

Ebbene, in attesa di riprendere le rivendicazioni economiche, la Gilda agirà nel campo di queste, apparentemente piccole, ma essenziali per stare bene a scuola, battaglie: sul lavoro burocratico, sulla funzione degli insegnanti che è quella di trasmettere cultura e di non perdersi in produzioni cartacee avvilenti perchè inutili.

Sarà il nostro modo, il modo degli insegnanti della Gilda, per non piegarci ad uno pseudo realismo economico che sta abbandonando l'istruzione come se fosse un ferrovecchio.

Non ci piegheremo, ma continueremo a batterci perchè sia chiaro a tutti che solo docenti valorizzati fanno una buona scuola. In questo abbiamo bisogno dell'aiuto propositivo di tutti quegli insegnanti che credono ancora nel ruolo centrale della scuola pubblica: docenti consapevoli, responsabili e forti, convinti che nel proprio luogo di lavoro sia assolutamente rilevante difendere, con responsabilità, i propri diritti. Docenti pronti a ricominciare e a non piegarsi: insieme per costruire un progetto nuovo e importante, per cambiare questa linea di tendenza che, danneggiando la scuola, mette a rischio il futuro del nostro Paese.

Rino Di Meglio


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Numero 7 - Settembre 2012
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