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Numero 10 - Dicembre 2013
Numero 10 Dicembre 2013

Le anime belle della concertazione

Il problema non è di avere un contratto, qualunque esso sia, ma di operare una inversione di tendenza su quanto si è fatto sino ad oggi


28 Novembre 2013 | di Raffaele Salomone Megna

Le anime belle della concertazione
La concertazione sindacale è morta e sepolta , ma ci sono ancora alcune anime belle che dicono che è viva.
E' morta e sepolta , poichè in tutta Europa non esiste più ormai alcun patto sociale .
Esso si fondava su di uno stato che forniva a tutti i cittadini solide garanzie in tema di sanità, istruzione , trasporti e pensioni , quello che si chiamava welfare , e per contro su di una contenuta pretesa salariale da parte dei sindacati che diventavano, ipso facto, anche garanti della pax sociale.
Orbene, questo patto non esiste più. Lo affermano persone degne della massima credibilità. Lo ha infatti dichiarato ai propri sudditi ad inizio di anno, apertis verbis, il re di Olanda. Salito al trono, il nuovo re ha concluso che il futuro stato sociale olandese sarà riassumibile nella formula ''ognuno per sè, Dio per tutti''.
Questo è in perfetto accordo con quanto va asserendo ormai da qualche tempo, senza ritegno alcuno, il presidente della BCE Mario Draghi: ''Il pregiato modello sociale ed economico dell'Europa, che garantisce la sicurezza del lavoro e ammortizzatori generosi, è obsoleto ''.
Questa della obsolescenza è un tema che dalle nostre parti ricorre storicamente. Anche in passato abbiamo ascoltato discorsi - che non abbiamo dimenticato- che sostenevano l' obsolescenza dello stato democratico!

Comunque, obsolescenza o non, un pezzo alla volta, lo stato sociale viene scientemente ed inesorabilmente smantellato.
Ove non bastasse, a questa azione, che ormai va avanti da più di un lustro, si stanno aggiungendo pratiche che vengono dette di deflazione competitiva.
Come definire altrimenti l'ulteriore blocco del rinnovo contrattuale per i dipendenti statali in tutto il 2014 , a cui si aggiunge per i dipendenti della scuola anche la progressione stipendiale di anzianità , i cosiddetti scatti ?
E' di assoluta evidenza che questo modus operandi è indipendente dal colore del governo di turno , sia questo un governo tecnico o politico , e che è insito nella gestione euro e nel regime dei cambi fissi .
Non potendo svalutare la propria valuta che non hanno più , in Italia e negli altri paesi periferici dell'euro , si sta perseguendo una svalutazione interna in termini di servizi e salari che faccia così recuperare competitività alle imprese .
A tal fine si invocano inderogabili riforme che agiscano sul costo del lavoro, sulle imposte e sugli altri costi, quali ad esempio energia e trasporti, che pure incidono significativamente sulla produzione. E tagli ai costi dello stato e quindi al welfare.
Singolare unione questa Europea, in cui tutti per sopravvivere devono diventare esportatori netti nei confronti degli altri patners .
Ma questa approccio non sta producendo alcun risultato positivo . Infatti la letteratura economica inglese indica tale strategia come beggar-thy-neighbor o politca del rubamazzo, poichè così facendo tutti , Germania in testa , dell'Europa resteranno solo le macerie .
Anche per l'Italia questa politica, sino ad ora , è stata insensata e deleteria e non ha prodotto alcun risultato se non una successione di diminuzioni p del PIL ( -2,4 % nel 2012 , -1,8 % nel 2013 ) .
La qual cosa significa circa 28 miliardi di euro di ricchezza non prodotta nel corso del 2013 oppure, per chi ancora ragiona con le vecchie lire , circa 56.000 miliardi in meno .
Con queste premesse, nessun sindacato che abbia veramente a cuore le sorti di chi rappresenta può essere ancora concertativo , il che significherebbe accettare questa logica e tacere colpevolmente su quanto sta invece avvenendo .

Orbene , l'incontro del giorno 28 u.s presso il Centro Cavour in Roma di tutte le organizzazione sindacali più rappresentative della scuola per rivendicare una maggiore attenzione per il comparto è sicuramente positivo .
Però dagli interventi sono emerse anche alcune ombre .
Ci riferiamo ad una poco chiara incisiva condanna , da parte di alcuni , della logica deflattiva che sta portando all'impoverimento di intere categorie di dipendenti statali e alla svendita del sistema Italia.


E bene ha fatto Rino Di Meglio a precisare quali siano i landmarks ( paletti ) che pone la Gilda per la nuova stagione contrattuale , che possono essere così riassunti :
1. recupero del valore reale delle retribuzioni a partire dall'anno 2006 ;
2. mantenimento dell'attuale orario di servizio ;
3. mantenimento del sistema degli scatti vincolato alla anzianità ;
4. risorse aggiuntive per la valutazione del merito ,carriera ed alchimie varie ;
5. garanzia dei livelli occupazionali ;
6. inderogabilità del contratto nazionale a livello di singola istituzione ;
7. preminenza del contenuto economico del contratto nazionale rispetto a quello di secondo livello .

Il problema non è quindi di avere un contratto , qualunque esso sia , ma di operare una inversione di tendenza su quanto si è fatto sino ad oggi .
Signori , la concertazione è finita ed è giunto il momento che tutti ne abbiano contezza.
La Gilda questa consapevolezza la ha raggiunto da tempo .
E non ci vengano a dire che tali sacrifici sono fatti per garantire un futuro alle giovani generazioni .
E' un spudorata menzogna !
Così facendo l'unico futuro per i nostri giovani sarà quello di precari sottopagati a vita .
Non si può certo restare buoni buoni in attesa di una ripresa che purtroppo non c'è e non ci sarà nè ora nè mai , a causa di dissennate scelte macroeconomiche ( dissennate per i più ma assolutamente propizie e proficue per le lobby finanziarie europee ) e nel contempo svendere i nostri diritti .
Come diceva John Maynard Keines , le politiche di austerità nel lungo periodo forse producono gli effetti desiderati , ma in un tempo così lungo siamo tutti morti .




ALLEGATI


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Numero 10 - Dicembre 2013
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI
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Hanno collaborato a questo numero:
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