Verso l’attuazione della Riforma

Silvana Boccara

 

 

> L.53/2003

 > Circolare MIUR n.2/2004-

 > Decreto Legislativo 23.01.2004  (attuativo della Riforma della Scuola per la Scuola dell’Infanzia, l’Elementare e la Secondaria di I°.)

 

 

ISCRIZIONI

Scuola dell’Infanzia La Circolare n.2 sottolinea l’impegno assunto per l’attuazione dell’anticipo ma, con riferimento all’art.7 c.4 della legge n.53, prevede una gradualità nell’inserimento dei bambini più piccoli da ora al 2005/2006.

In particolare per le iscrizioni all’anno scolastico 2004/05 [considerato “anno intermedio dell’arco temporale di gradualità previsto dalla legge”] sono indicate delle priorità:

-         entro il 31 gennaio si iscriveranno i bambini che compiranno 3 anni

-         entro il 31/12/2004 e entro il 15 febbraio  quelli che li compiranno entro  il 28/02/2005.

L’esaurimento delle liste di attesa degli aventi diritto, la disponibilità dei posti e l’assenso dei Comuni sono fattori necessari per l’accettazione dell’iscrizione da parte della scuola.

Niente viene detto sul numero di alunni per classe, nell’ipotesi di frequentanti minori di tre anni.

 

Scuola Primaria Per la scuola elementare la Circolare non cita alcun vincolo prevedendo quindi l’iscrizione degli alunni che compiono i sei anni di età entro il 31 agosto 2004 e quelli che li compiranno entro il 28 febbraio 2005. La data del 28 febbraio (anziché 30 aprile) è l’unica concessione fatta al regime di gradualità spesso citato dalla Circolare.

 

 

ASSETTO ORARIO

 

Scuola dell’Infanzia

Capo I art. 3 del decreto: l’orario annuale può variare da un minimo di 875 ad un massimo di 1700 ore, a seconda dei progetti educativi delle singole scuole dell’infanzia, tenuto conto delle richieste delle famiglie. [solitamente il funzionamento della Sc. Dell’Infanzia è di 37/38 settimane annue]

L’orario richiesto dalle famiglie costituirà la base di calcolo per l’assegnazione dell’organico che comunque non è stato definito.

 

Note:  

Se il Collegio Docenti non definirà, in un POF motivato e chiaro, opzioni orarie calibrate sulla realizzazione degli obiettivi didattici, in linea con l’art.1 del Decreto  e non su  istanze ad essa estranee, 

Se i Consigli di Circolo non adotteranno i criteri dettati dal Collegio privilegiando ventagli di scelte orarie, diversificate anche secondo le stagioni,

potremmo impazzire per far quadrare il cerchio. Qualora ciò dovesse accadere sarà necessario che l’organo deliberante  si assuma la responsabilità di scelte non confortate da motivazioni didattiche

e le mancate condizioni ottimali per la realizzazione di un percorso educativo adeguato alle Indicazioni Nazionali. Anche il Dirigente Scolastico, quale garante del progetto d’Istituto, si assumerà le sue responsabilità in relazione agli esiti

La RSU potrà intervenire sul piano dell’utilizzazione dei docenti, su criteri  e modalità relativi all’organizzazione del lavoro e dell’articolazione dell’orario  nonché sulle intensificazioni delle prestazioni.

 

 

Scuola primaria

Premessa: Per l’attuazione delle disposizioni del presente decreto sono avviate, dall’anno scolastico 2003-2004, la prima e la seconda classe della scuola primaria e, a decorrere dall’anno scolastico 2004-2005, la terza, la quarta e la quinta

 

Solo dalla scuola elementare si apre dignitosamente “ il primo segmento in cui si realizza il diritto-dovere all’istruzione e formazione. “

La scansione dei cinque anni è 1+2+2

L’orario annuale delle lezioni, comprensivo della quota riservata alle Regioni, alle istituzioni scolastiche autonome e all’insegnamento della religione è di 891 ore e di  ulteriori 99 ore annue, la cui scelta è facoltativa e opzionale per gli allievi e la cui frequenza è gratuita.

Poiché l’anno scolastico è scandito in 33 settimane avremo una media di 27 ore settimanali escluso mensa. A queste potranno essere aggiunte, a richiesta delle famiglie e all’atto dell’iscrizione,  3 ore (medie) settimanali.

Se le attività opzionali richiedessero “… una specifica professionalità non riconducibile al profilo professionale dei docenti  della scuola primaria, le istituzioni scolastiche stipulano, nei limiti delle risorse iscritte nei loro bilanci, contratti di prestazione d’opera con esperti, in possesso di titoli definiti con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro per la funzione pubblica….”

 

Note:

Queste ore non avranno la stessa dignità delle altre previste come diritto-dovere legislativamente sanzionato. La diversificazione tra i due tempi scuola segnala un’intenzione chiara : le tre ore medie non servono tanto all’apprendimento quanto ad un babysitting aggiuntivo, peggiorativo del vecchio  doposcuola( a cui qualche ottimista le ha paragonate) che, forte di un mandato chiaro e di un progetto attendibile, aveva una sua qualità.

Ovviamente anche nel caso della scuola elementare, fermo restando l’obbligo minimo delle 200 giornate di lezione, potremo assistere ad una  creativa offerta oraria confortata proprio dalla “precarietà” di queste ore opzionali. Non solo, uno stesso alunno potrà fruirne un anno sì, uno no…

Purtroppo ritengo che agli Organi Collegiali spetti ben poco in ordine a queste ore. Il superamento della classe, l’opzionalità ad annum, la non equiparazione alle ore curriculari lascia poco spazio decisionale.     

Per quanto riguarda le specifiche professionalità delle ore opzionali possiamo ipotizzare che i docenti di scuola media (educazione fisica, musica…) potrebbero compensare eventuali perdite di orario con prestazioni d’opera alla scuola elementare, transitando per una quota oraria ad un rapporto di lavoro privatistico.

 

TEMPO MENSA

 

Alle 27 ore di media + 3 opzionali di media   va aggiunto il tempo mensa, che può raggiungere le 330 annue,  quindi ( sulla base delle 33 settimane)  fino a 10 ore settimanali (di regola 2 al giorno).

In effetti il Decreto non toglie il Tempo pieno, lo trasforma nel   “tempo pieno degli alunni” non più per gli alunni.

Sembrerebbe chiarito che  la mensa sia obbligatoria per poter svolgere l’orario indicato. Se così non fosse non potremmo avere garanzia che gli EELL possano organizzare alcunchè

 

Il TUTOR

Nella scuola dell’Infanzia non è menzionata l’esistenza di un  tutor.

Le famiglie  collaborano con i docenti nell’elaborazione del portfolio ma è evidente il loro  peso visto “il ruolo significativo delle richieste delle  famiglie nella determinazione dei modelli orari”. E l’orario cos’è se non il contenitore di un modello educativo e di una programmazione?

 

Nella Scuola elementare: Art.5 c.5 Il tutor è dunque una realtà e sarà colui che  assicurerà nei primi tre anni della scuola primaria, un’attività di insegnamento agli alunni non inferiore alle 18 ore settimanali.

Chi sarà TUTOR?  Saranno i docenti individuati dal  dirigente scolastico “… sulla base di quanto stabilito dal piano dell’offerta formativa e di criteri generali definiti dal collegio dei docenti e dal consiglio di circolo o di istituto..” Elementi indispensabili sono il possesso di specifica formazione e la garanzia delle condizioni per la continuità didattica.

Che farà ? E’ il primo referente del processo educativo e, con le famiglie, definirà il percorso scolastico per approdare poi alla programmazione con i colleghi dei  laboratori  utili ai singoli/gruppi di bambini della sua classe.

A partire dalla stesura del piano di studio personalizzato seguirà ogni passaggio dei singoli alunni, documentando il percorso formativo anche con i materiali più significativi e con le osservazioni degli altri docenti e della famiglia.

Il suo intervento didattico, almeno fino alla terza, si esaurirà su una sola classe (i Docenti di Laboratorio saranno soggetti ad itinerare su molte classi) . Dovrà svolgere una mole di lavoro burocratico avendo le redini del portfolio e quindi dei Piani personalizzati.

 Per gli insegnamenti si rimanda al paragrafo specifico

 

Nota: E’ evidente l’intenzione di introdurre una forma di carriera. Comunque la si pensi sulle carriere stiamo assistendo a due paradossi:  docenti in contitolarità e con la stessa formazione avranno  due diverse prospettive;  il tutor, selezionato come docente esperto e competente, verrà allenato ad altri compiti attraverso  l’esercizio burocratico del portoflio ….

Tuttavia il Decreto parla di 18 ore con gli alunni (non con la classe) aprendo la nostra immaginazione a formulazioni tutoriali diverse dallo standard presentato.  

 

 

IL TEAM CAMBIA

Il team sarà calibrato sui singoli alunni e sarà costituito dal tutor e dai docenti delle attività educative e didattiche previste dai piani di studio personalizzati. Poiché non  tutta la classe seguirà le stesse attività, la composizione dei team può essere molto differenziata.

Sarà a cura dei diversi team la valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti, del comportamento degli alunni e la certificazione delle competenze acquisite. 

 

ORGANICI

Art.14-bis …”Al fine di realizzare le attività educative di cui all’articolo 7, commi 1, 2 e 3 e all’articolo 10, commi 1, 2 e 3, è confermato in via di prima applicazione, per l’anno scolastico 2004/2005, il numero dei posti attivati complessivamente a livello nazionale per l’anno scolastico 2003/2004 per le attività di tempo pieno e di tempo prolungato ai sensi delle norme previgenti. Per gli anni scolastici successivi all’attivazione di posti, per gli stessi fini, si provvede nei limiti delle disponibilità di bilancio. ..”

 

Nota: Benché  per il prossimo anno vengano mantenuti i posti in organico per il tempo pieno e prolungato, cosa succederà negli anni successivi?  E cosa accadrà dal prossimo settembre all’organico delle sezioni a modulo?

E ancora, questa garanzia di  mantenimento  per il 2004/2005 come sarà computata sul taglio previsto : una deroga o una compensazione con altri ordini di scuola?

 

 

AMBITI E MATERIE

 

Le indicazioni Nazionali per i piani di Studio personalizzati (elaborati da non si sa chi e mai modificati dal 6 novembre 2002) già indicano i percorsi di insegnamento – apprendimento.

 

Scuola dell’Infanzia -  Gli obiettivi Specifici di apprendimento costituiscono indicazioni da trasformare in unità di apprendimento individualizzate  e sono raggruppati  sotto le voci: Il  sé e l’altro, Corpo Movimento Salute, Fruizione e produzione messaggi, Esplorare conoscere progettare.

 

Scuola Elementare-  Indicazioni Naz. Per PsP   per la  classe prima, le classi seconda-terza  e quarta-quinta, da personalizzare .

Le materie sono: Italiano,  Storia, Geografia, Matematica, Scienze, Tecnologia Informatica, Arte Immagine, Musica, Scienze Motorie e Sportive, Inglese (1 h. in prima, 2 h. dalla seconda) e Religione (2h)  solitamente ma non obbligatoriamente assegnate agli esperti.

La Riforma prevede anche  un percorso disciplinare/interdisciplinare da terminare entro la quinta classe volto a “trasformare in competenze personali le seguenti conoscenze e abilità” :

 Educazione alla cittadinanza, all’Educazione Stradale, Educazione Ambientale, Educazione alla salute, Educazione alimentare, Educazione all’affettività.

Non è stato menzionato un tetto per le singole discipline né per le aree, quindi rimane difficile capire quanti insegnamenti attengano al Tutor all’interno delle 18 ore. Certamente saranno privilegiate le materie fondamentali per la presenza garantita e continuativa su tutta la classe

 

Esemplifichiamo:

Svolte le materie “fondamentali” con il tutor (18 h) , l’Inglese (1 h in prima 2 dalla seconda)  e la Religione (2 h.) i bambini di una stessa classe potranno essere assegnati alla frequenza di attività laboratoriali diverse per la restante quota obbligatoria ( 6 h. in prima, 5 dalla seconda) . A ciò si aggiunga l’orario opzionale.

I Laboratori si svolgeranno per gruppi di livello che terranno conto delle esperienze dell’alunno (eccellenza/disagio).

Il fatto che i laboratori si debbano svolgere per livelli fa dedurre un ritorno a materie fondamentali e non, le prime assegnate al Tutor perché unico presente su tutta la classe.

Una possibile strategia potrebbe essere : Tutor (18 ore e 2/3 di materie fondamentali) + 2° docente ( 6 ore e 1/3 di materie fondamentali) + Religione + Inglese.

Tuttavia così dovremmo anche ipotizzare di avere classi omogenee tali da escludere la personalizzazione dei percorsi.

 

NOTE FINALI: L’apparenza di una scuola aperta e funzionale alle singole necessità nasconde, nella realtà degli spazi, degli organici, delle risorse economiche,  una scuola supermercato che garantisce un minimo, ampliandolo con “bocconi” di apprendimenti.

I docenti di Laboratorio, quelli di Inglese e di Religione rischiano di avere gruppi solo apparentemente di livello e senza dubbio orari massacranti per inseguire le necessità delle varie classi e plessi.   

Ricordiamo che l’assegnazione del Tutor non può prescindere dai criteri dettati dal Collegio docenti in merito alle assegnazioni alle classi, quindi occorre definirne di nuovi utili a non ingenerare conflitti inutili (ammesso che questo ruolo sia ambito).

La RSU potrà definire dei paletti a tutela dei docenti di laboratorio che non si trovino sbatacchiati da una classe e da un plesso ad una altro.

L’interclasse, se non addirittura il Collegio, dovrà anche definire delle quote orarie standard per i laboratori affinché non diventino un  intervento in pillole. Nello stesso modo andrà prevista una modalità di assegnazione dei gruppi al laboratorio per rispettare il più possibile un’omogeneità e sarebbe utile rispettare il tempo lavorativo di tutti non destinando a questi insegnamenti sempre le ore più fastidiose a vantaggio degli insegnamenti che ora passano per fondamentali. 

Con tutto ciò temiamo che per arrivare ad una formulazione di orario  ottimale, che possa salvare gli elementi costitutivi della scuola, studenti e docenti, utile non già al servizio ma ad una proficua relazione insegnamento-apprendimento, dovremo trovare la combinazione giusta tra le 43.252.003.274.489.856.000 possibili, esattamente come nel Cubo di Rubik.

 

I criteri di stesura del Portfolio devono essere individuati dalle Istituzioni scolastiche, quindi il Collegio dovrà, anche in questo caso, individuare delle linee generali che difendano da un’eccessiva burocratizzazione.

Riteniamo che il Consiglio di Circolo/Istituto possa intervenire preventivamente sulle modalità di partecipazione anche producendo una sorta di “regolamento” che chiarisca chi- fa- cosa.

Infatti la presenza dei genitori nella vita scolastica è auspicabile quando però non sfumi sul piano della programmazione, della didattica e della verifica che potremmo assimilare un po’ alla diagnosi e alla cura prescritta da un medico al quale il paziente esplicita i sintomi e lo stato di salute in corso di terapia.   

 

Da questi punti fermi deriverà un progetto più fluido di scuola e di tempo scuola non trasformando le nostre Istituzioni in uno strano luogo aperto tutto l’anno e a tutte le ore a svolgere una funzione più simile all’assistenza che alla sua originaria finalità.