Che cos’è il PIRLS
Lo studio IEA-PIRLS del
2006 ha lo scopo di misurare i livelli di comprensione della lettura dei
bambini al quarto anno di scolarità e di analizzare le esperienze famigliari
e scolastiche che possono influenzarne l’apprendimento. Il PIRLS viene
realizzato ogni 5 anni; è stato condotto per la prima volta nel 2001 e dopo
quello del 2006 è pianificato per il 2011. Hanno aderito 40 paesi,
27 dei quali tra cui l’Italia hanno già partecipato nel 2001, per
cui è possibile confrontare i risultati ottenuti nelle 2 edizioni.
Il PIRLS valuta la
competenza della lettura dei bambini al quarto anno formale di scolarità e
la popolazione di riferimento è in quasi tutti i paesi quella frequentante
la classe quarta della scuola primaria.
Questa popolazione è
stata scelta perché in una fase cruciale dello sviluppo delle abilità di
lettura: “ il passaggio dall’apprendere a leggere al leggere per
apprendere”.
Per il PILS il
concetto di lettura è definito come :
“l’abilità di capire o
usare quelle forme di linguaggio scritto richiesto dalla società e/o
apprezzate dall’individuo. I giovani lettori devono saper costruire un
significato da testi di vario tipo. Leggono per apprendere per far parte
della comunità dei lettori a scuola e nella vita di ogni giorno e per
godimento personale”
Questa definizione
riflette le numerose teorie sulla lettura intesa come processo costruttivo
ed interattivo tra lettore, testo e contesto di lettura.
Gli elementi che il
PIRLS considera
Lo studio PIRLS per
valutare la competenza di lettura dei bambini focalizza
l’attenzione su 3 aspetti principali:
- I processi di
comprensione
- Gli scopi della
lettura
- Gli atteggiamenti e le
pratiche della lettura.
Dei molteplici processi
attivati nella comprensione della lettura il PIRLS focalizza
l’attenzione su 4 tipi di processi di comprensione:
- Ricavare informazioni
esplicitamente espresse nel testo( si richiede che il lettore capisca non
solo quello che è esplicito nel testo, ma anche come quel dato è correlato
all’informazione cercata)
- Fare inferenze
semplici (cogliere cioè quelle informazioni o idee non esplicitamente dette
nel testo)
- Interpretare ed
integrare informazioni e concetti (attingendo anche alla propria esperienza
individuale e al proprio bagaglio di conoscenze personali)
- Analizzare e valutare
il contenuto, la lingua e gli elementi testuali (analizzare e valutare il
testo da una prospettiva personale o da un punto di vista critico e
oggettivo).
Le prove del PIRLS
Come nel 2001 lo studio
PIRLS 2006 per valutare il rendimento in lettura al 4 anno di
scolarità prevede una Prova di lettura e
Questionari di sfondo per raccogliere le informazioni dai contesti
che influenzano lo sviluppo delle attività di lettura.
Per evitare
che i bambini fossero sottoposti a tempi di lavoro troppo estesi, il
materiale da leggere è stato suddiviso all’interno del gruppo classe.
In questo modo non il singolo studente ma l’insieme degli studenti
forniscono un quadro completo sulla capacità di leggere raggiunta in ciascun
paese.
I Questionari di
sfondo vengono somministrati agli studenti, ai loro genitori , agli
insegnanti di classe e ai dirigenti scolastici. Le domande riguardano
aspetti della vita familiare e scolastica, le abitudini di lettura, l’uso
del computer , le attività di lettura svolte in famiglia, le risorse
presenti in casa favorevoli alla lettura, le caratteristiche della classe,
le risorse della classe, i rapporti tra docenti e famiglie etc.
Partecipazione e
risultati dell’ Italia
L’Italia ha partecipato
allo studio con un campione di 150 scuole e di 3581 bambini. Di
questi una percentuale e tra il 3, 8% e l’8,6% di bambini nati
all’estero con una padronanza della lingua italiana tale da consentire
loro di svolgere le prove.
I risultati delle
prove sono stati riportati su scale con una media internazionale pari a 500:
il punteggio dell’Italia e pari a 551
.
L’Italia si colloca
nella fascia alta del rendimento nella lettura con un punteggio
significativamente più alto della media internazionale
e con un’ età dei
bambini partecipanti più bassa di tutti gli altri paesi (9,7 anni). A parità
di scolarità i bambini italiani hanno un’ età media nettamente inferiore
di quella della maggior parte di altri paesi, con una differenza notevole se
confrontata con quella dei bambini della Federazione Russa (10,8) di
Singapore (10,4) del Lussemburgo (10,4) o di poco inferiore di quella del
Canada (9,8-9,9).
L’Italia si colloca
inoltre tra i paesi che hanno registrato rispetto al 2001 un significativo
miglioramento nel rendimento nella lettura con un punteggio di 11 punti più
elevato.
Dai dati italiani
risulta che in tutti le aree regionali il rendimento è decisamente superiore
alla media internazionale. Il miglioramento nel rendimento in lettura che ha
riguardato quasi tutte le regioni è risultato più evidente nelle regioni
del sud e delle isole. In lieve controtendenza il rendimento nelle
regioni del nord ovest in cui si registra una leggera flessione rispetto al
2001. L’Italia è tra i paesi in cui a differenza di altre nazioni è
meno marcato il gap di rendimento tra maschi e femmine ( solo 7 punti a
favore delle femmine).
Nel confronto con il
2001 in
Italia si registra una significativa e generalizzata tendenza al
miglioramento verso l’alto, i bambini italiani mostrano analoghe capacità
tra i risultati nella lettura del testo letterario e informativo.
In Italia tutti
gli insegnanti, i dirigenti e gli studenti coinvolti hanno compilato
i questionari di sfondo di loro pertinenza; i genitori al 97% cosa
che colloca l’Italia tra i paesi con la maggiore adesione di tutte le
componenti alla compilazione del questionario.
Nella rilevazione PIRLS
si è confermato che il rendimento nella lettura è più alto per quelli
studenti i cui genitori sono lettori abituali; così come un buon livello di
istruzione dei genitori accresce il rendimento nella lettura dei figli.
Tecniche e materiali
didattici utilizzati in Italia
I materiali di base
utilizzati con maggior frequenza dagli insegnanti italiani sono il libro di
testo
(strumento principale per l’insegnamento della lettura), schede di
lavoro, mentre è meno diffuso il ricorso a collane di lettura o al Computer.
In Italia è molto
diffusa la verifica orale tramite domande riassunti o relazioni su quanto
letto.
In significativo
incremento,
rispetto al 2001, la tendenza tra gli insegnanti a formulare domande a
scelta multipla su testi letti e a collegare la pratica della lettura con la
scrittura, attraverso domande scritte a risposta breve su ciò che è stato
letto.
Buona la presenza di
biblioteche scolastiche nelle
scuole; il 94% dei bambini partecipanti allo studio ne può
usufruire.
La scuola
dell’infanzia gioca un ruolo importante nella preparazione dei bambini alla
scuola primaria.
Dai risultati è emerso
che il 45% dei bambini ha in media frequentato 3 o più ani di scuola
pre-primaria . In Italia tale percentuale sale al 70% e si correla con il
rendimento migliore, notevolmente superiore alla media internazionale.
Nel contesto
internazionale le donne insegnanti sono risultate essere l’83%, tale
prevalenza in Italia si innalza fino alla quasi totalità delle presenze
femminili( 98%).
In Italia l’età media
degli insegnanti è alta, il 47% dei docenti ha più di 50 anni e solo il 2% è
sotto i 29 anni.