Dolente
premessa. Oggi alcuni studenti hanno chiesto a un docente quando saranno
trasferiti. L’insegnante sovrapensiero ha replicato: dove? E loro ragazzi
stranieri han detto: lo dicono tutti i giornali che ci tolgono da qui. Quel
professore si è indignato e ha ricordato loro un libricino di uno storico
famoso di quel Marc Bloch che analizzò come “Falsi racconti hanno
sollevato le folle. Le false notizie, in tutta la molteplicità delle loro
forme – semplici dicerie, imposture, leggende – hanno riempito la vita
dell’umanità”. Bloch era rimasto colpito da quanto fosse devastante il
reciproco accusarsi delle parti in conflitto di atrocità su donne e bambini
riportato anche dal rapporto Bryce1. La propaganda non
deve mai giocare sulle vite degli studenti e dei bambini! Si dica forte e
chiaro che non sono in arrivo: ‘ghetti’ e tantomeno ‘segregazioni’ e ‘classi
differenziali’. E chi scrive conosce bene che cos’è la persecuzione
razziale.
I fatti
emergono dalle storie da raccontare: Lui era arrivato da un paese
lontano soltanto da due giorni, non conosceva l’italiano, ma fu accolto dai
suoi nuovi compagni che gli regalarono righelli, quaderni, fumetti, dal suo
nuovo banco vide la neve e apprese nuovi giochi e nuove conoscenze. Tutto
vero. La scuola italiana è imbattibile per l’accoglienza degli studenti
stranieri di cui si cerca in primo luogo il sorriso. Però: Lei era arrivata
da un paese in guerra, diligente e attenta, curiosa e solerte era la prima
della classe ma non sapeva l’italiano fu così che non ottenne il massimo dei
voti eppure se li sarebbe meritati, non ebbe quella soddisfazione perché non
aveva mai avuto la possibilità di frequentare un corso di lingua italiana
per stranieri.
Il quadro
normativo ipocrita. Oggi la legge italiana è iniqua giacché prevede che
un giovane sia inserito in classe in ragione della sua età anagrafica: a 18
anni si sta in quinta liceo anche se non si conosce la lingua italiana e il
resto dei programmi! Dunque il coro di indignazione per la mozione della
Lega è sconsiderato in quanto chi protesta non solo evidentemente non ha
letto il testo, ma nemmeno conosce il contesto. Quando in una classe
qualsiasi vengono inseriti 11 stranieri di diversa provenienza e di varia
alfabetizzazione su 19 alunni non si può non considerare l’impatto
didattico.
La
Convenzione di Lisbona. Noi ‘docenti fannulloni’ facciamo di tutto per
accogliere gli studenti spaesati; tuttavia auspicheremmo che la Convenzione
di Lisbona del 1997 (Gazzetta Ufficiale n. 173 del 25 luglio 2002) sia
applicata integralmente il che vuol dire l’esclusione dell’ orribile
automatismo tra età anagrafica e inserimento nelle classi come
disgraziatamente previsto dal DPR 394/1999: è facoltà di ogni Stato
provvedere alla ricognizione delle conoscenze di chi viene accolto (art. IV.1)!2
.
La mozione
aspramente contestata non prevede ghetti. Basterebbe leggerla3:
“il diverso grado di alfabetizzazione linguistica si rivela quindi un
ostacolo per gli studenti stranieri che devono affrontare lo studio e gli
insegnamenti previsti nei programmi scolastici, e per gli alunni italiani
che assistono a una «penalizzante riduzione dell'offerta didattica», a causa
dei rallentamenti degli insegnamenti, dovuti alle specifiche esigenze di
apprendimento degli studenti stranieri tale situazione è ancora più evidente
nelle classi che vedono la presenza di studenti provenienti da diversi
Paesi, le cui specifiche esigenze personali sono anche caratterizzate dalle
diversità culturali del Paese di origine, tanto da indurre gli insegnanti ad
essere più tolleranti e meno rigorosi in merito alle valutazioni volte a
stabilire i livelli di competenza acquisiti dagli alunni stranieri e
italiani sulle singole discipline”. Non è un’opinione è un fatto noto ad
altre nazioni e pertanto: “la maggior parte dei Paesi europei ha
costruito luoghi d'apprendimento separati per i bambini immigrati, allo
scopo di attuare un percorso breve o medio di alfabetizzazione culturale e
linguistica del Paese accogliente”. La mozione incriminata è redatta
“per favorirne la piena integrazione e scongiurare il rischio della
formazione di classi di soli alunni stranieri” pertanto propone di
“istituire classi ponte, che consentano agli studenti stranieri che non
superano le prove e i test sopra menzionati di frequentare corsi di
apprendimento della lingua italiana, propedeutiche all'ingresso degli
studenti stranieri nelle classi permanenti”. Il tutto per dar vita
“all'attuazione di percorsi monodisciplinari e interdisciplinari, attraverso
l'elaborazione di un curricolo formativo essenziale, che tenga conto di
progetti interculturali, nonché dell'educazione alla legalità e alla
cittadinanza: a) comprensione dei diritti e doveri (rispetto per gli altri,
tolleranza, lealtà, rispetto della legge del paese accogliente); b) sostegno
alla vita democratica; c) interdipendenza mondiale; d) rispetto di
tradizioni territoriali e regionali del Paese accogliente, senza
etnocentrismi; e) rispetto per la diversità morale e cultura religiosa del
paese accogliente; a prevedere l'eventuale maggiore fabbisogno di personale
docente da assegnare a tali classi”. Tutte le scuole hanno progetti di
educazione alla legalità, tutti gli istituti –di ogni ordine e grado-
adottano manuali di storia che sono fondamentalmente etnocentrici e se un
legislatore intende abbattere l’etnocentrismo sia ben accolto. E ben venga
una norma che preveda l’inserimento di tutti gli studenti in ragione delle
loro conoscenze perché chi non conosce l’italiano non può frequentare la 5
liceo solo perché ha 18 anni. Per contro alcuni rappresentanti del PD
avevano presentato un’altra mozione piena di buoni principi, ma con nessuna
soluzione ove si invitava a seguire l’esempio della “scuola media statale
sperimentale Giuseppe Mazzini di Roma che ha avviato, fin dal 1985, un
percorso di integrazione interculturale in alcune sezioni miste con alunni
italiani e stranieri, per facilitare il processo di apprendimento ed
alfabetizzazione di questi ultimi tramite la compresenza in classe di due
insegnanti, che svolgono il loro lavoro in contemporanea, soprattutto per le
materie che richiedono una maggiore elaborazione teorica. Gli alunni
stranieri, in genere, a seconda del livello di alfabetizzazione, vengono
seguiti da un insegnante in una materia specifica, lungo un percorso
semplificato ma del tutto simile a quello dei compagni italiani. Nessuna
diversificazione nei programmi, anche perché alla fine del ciclo l'esame è
lo stesso”. Purtroppo l’esempio non è pertinente perché non affronta il
caso delle scuole secondarie superiori e perché già con il ministro Fioroni
i fondi per l’accoglienza degli stranieri sono stati tagliati e sarebbe
comunque finanziariamente impossibile avere 2 docenti per classe nel sistema
dell’istruzione tecnica e professionale nonché in quello dei licei. In
Francia, dal 2003, esistono test di comprensione della lingua francese4,
la Svizzera che dal 1991 ha aderito alle Convenzioni europee sulla Scuola
prevede prove linguistiche per l’accesso5 e così pure in
Germania6 e in Inghilterra7. Quanti oggi
gridano e paventano la nascita di un nuovo apartheid sembrano non conoscere
sia le realtà europee sia i contesti italiani: non si costruisce una scuola
di qualità facendo finta di ignorare le questioni che solleva la norma che
permette l’inserimento degli studenti stranieri in qualsiasi tipo di classe
indipendentemente dalle loro conoscenze; non si aiutano i giovani degli
altri paesi concedendo loro diplomi conseguiti senza conoscenze.
Il Veneto.
In questa Regione si concentrano in media l’11% di allievi stranieri con
picchi per singole realtà locali di anche il 70% di studenti per classe e
per un quadro nazionale si può consultare il dossier del MIUR8
. Non stupisce che la conferenza dei servizi di Treviso del 2006 abbia già
analizzato la situazione9 e così pure è stato fatto a
Vicenza10 , attività questa sviluppatasi anche nel 200311
. Queste analisi sono corroborate dal gruppo di franco Pittau che
afferma “Il concetto dell’integrazione è sbiadito, perché non ci siamo
ancora convinti che il fenomeno dell’immigrazione è diventato strutturale
ormai da molti anni. Il nostro atteggiamento è incerto è
contraddittorio: da alcuni indagini risulta che il 30% degli intervistati
pensa che l’Europa debba difendersi da contaminazioni esterne e che circa il
60% ritiene giustificata la paura nei confronti degli immigrati e li
considera la causa principale dell’aumento della violenza”12.
La
iniziativa di Vicenza. In questo quadro la proposta dell’assessore
Martini di istituire classi propedeutiche per l’apprendimento della
lingua italiana, classi in cui possano operare docenti laureati che sanno
insegnare l’italiano agli stranieri non ha alcun principio razzista anche
perché quella prospettiva prevede che gli studenti stranieri partecipino al
più gran numero di lezioni comuni possibile (matematica, tecnologia,
laboratorio, inglese etc..). Davvero non si vede perché questa possibilità
debba essere accantonata visto che è a vantaggio degli stranieri e che
dimostra un maggior impegno della Scuola italiana. Ovviamente son possibili
molte scorciatoie meno onerose, però…
Gli
indifferenti. Negli ultimi anni è stata costruita una didattica
dell’indifferenza che maschera con la compassione la natura dei problemi che
insorgono nell’organizzare il giusto diritto-dovere di studiare anche per
chi non è nato in Italia e questa caritatevole indifferenza può essere fonte
di un sottile e ipocrita razzismo. Si intervenga subito senza demagogia per
far in modo che nelle classi ci siano studenti in grado di comprendere le
lezioni. P.S. Chi scrive non è un elettore della Lega.
Piero Morpurgo
1
http://www.firstworldwar.com/source/brycereport.htm
2
http://gazzette.comune.jesi.an.it/2002/173/6.htm
3
http://www.camera.it/resoconti/resoconto_allegato.asp?idSeduta=59&resoconto=btaltro¶m=mod1
4http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do;jsessionid=A4D76A882F98A8CA21F48C829E2EC1FF.tpdjo13v_3?cidTexte=JORFTEXT000000797294&idArticle=LEGIARTI000006225590&dateTexte=20081016
5
http://www.crus.ch/information-programmes/reconnaissance-swiss-enic/admission/admission-a-l-etranger.html?L=1
6
http://www.hs-bremerhaven.de/en/Admission_for_foreign_students.html
7http://www.gettherightschool.co.uk/PlacingaForeignStudentinaUKSchool.html
8
http://www.pubblica.istruzione.it/dg_studieprogrammazione/notiziario_stranieri_0708.pdf
9
http://www.istruzionetreviso.it/dirittodovere/docnews/mpis.ppt
10http://www.venetoimmigrazione.it/Portals/0/progetti/integrazione/allegati3/Presenza%20minori%20e%20integrazione%20scolastica%20-%20V.Fincati.ppt
11
http://www.istruzionetreviso.it/stranieri/docnews/Reti%2018_12_03.ppt
12
http://www.db.caritas.glauco.it/caritastest/temi/Immigrazione/Dossier_2005/Pittau.pdf
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