“Vivere la scuola. Perché l’Insegnante scoppia. Burn-out e disagio professionale”
Istituto “F. Besta” - Milano 9 ottobre 2003
[Resoconto fotografico dell'incontro]
La Dirigente scolastica dell’Istituto Besta, dottoressa Bruna Sinnone, che ha ospitato il Convegno organizzato dalla GILDA LOMBARDIA e dal CENTRO STUDI GILDA, ha aperto la giornata di studio con il saluto ai partecipanti. Ricordando come nella quotidianità scolastica si riscontri un crescente disagio professionale tra i docenti ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa della Gilda e ha augurato ai numerosi insegnanti presenti un buon lavoro.
Al dott. Rovetta, in rappresentanza del Dirigente regionale, il compito di portare i saluti del dott. Dutto e di segnalare come la Direzione regionale segua con attenzione il problema del burn-out e come sia interessata all’approfondimento delle tematiche oggetto del Convegno.
La prof.ssa Serafina Gnech, responsabile del Centro studi e membro della Direzione nazionale della Gilda, introducendo il tema del Convegno ha portato al folto pubblico presente in sala il saluto e l’augurio di un proficuo lavoro del Coordinatore nazionale prof. Alessandro Ameli.
La professoressa ha illustrato le ragioni dell’iniziativa della Gilda “Vivere la scuola” e principalmente la necessità di analizzare con attenzione ciò che avviene nella scuola senza i paraocchi dell’ideologia e della demagogia per capire le situazioni reali e quotidiane. Per questo l’attenzione all’ambiente di lavoro e alle condizioni in cui si esplica la professione docente sono fondamentali, infatti un docente che vive bene la sua vita a scuola (che sarà sempre più lunga - vedi pensioni) sarà un docente che darà di più alla scuola sul piano professionale.
Ha poi introdotto il tema del Convegno e rilevato i due piani presenti nella ricerca “Getsemani”: le cause e gli effetti. Serafina Gnech si è soffermata sull’analisi delle 22 cause di tipo professionale che portano alle patologie studiate, le ha raggruppate in 4 aree: trasformazioni socio-culturali, riformismo scolastico, storia professionale del singolo docente, rapporti-relazioni.
L’ultima area è quella sulla quale l’Associazione e gli insegnanti possono intervenire con più efficacia perché è quella relativa alla configurazione dei rapporti di potere e ai ruoli all’interno degli istituti. La situazione di disagio nasce, quindi, secondo la relatrice, dall’erosione continua dello spazio professionale e dalla commistione dei ruoli (che spesso gli altri sindacati tollerano, se non addirittura propugnano).
Dalla necessità di prevenire il disagio professionale, che è causa di burn-out, la richiesta di una definizione precisa dei ruoli e delle competenze delle diverse componenti all’interno della scuola: docenti, genitori, allievi, che impedisca la continua erosione dello spazio professionale degli insegnanti.
Il dott. Lodolo D’Oria nella sua relazione, che è stata il momento principale del Convegno, ha presentato i risultati conseguiti con la continuazione della ricerca “Getsemani” e il nuovo contributo di un’indagine svolta nella città di Torino da un gruppo di ricercatori, che conferma lo studio milanese.
Elencando la sintomatologia del burn-out Lodolo ricorda che se il burn-out era fino a prima della sua ricerca pressoché sconosciuto in Italia nel resto del mondo già prima del 1995 vi erano migliaia di studi su questo tema.
Il Burn-out è entrato nelle ricerche del dottore in quanto egli si è occupato delle patologie psichiatriche relative ai casi di docenti esaminati nella sua attività professionale, che sono la punta di iceberg di un fenomeno più ampio di disagio. Lo studio “Getsemani” è il primo pubblicato su una rivista scientifica relativo a questo tema.
La relazione ha illustrato in modo dettagliato cause ed effetti delle patologie studiate e ha messo in evidenza come, nei casi studiati, un ruolo fondamentale abbiano le condizioni e l’ambiente nei quali si esplica la professione. Proprio per questo ha segnalato la necessità di informare sia i docenti sia i Dirigenti scolatici, per i quali ha proposto una formazione specifica, sia i medici.
Ha infine toccato il problema del rapporto tra burn-out e mobbing.
Il prof. Scebba, membro della Direzione nazionale della Gilda, ha concluso le relazioni presentando i dati ricavati dalla sua esperienza nella Commissione orizzontale dell’ex-provveditorato per l’esame della documentazione relativa alla richiesta, da parte degli insegnanti, della dispensa dal servizio.
Il prof. ha messo in relazione il “Riformismo continuo” che in questi ultimi anni ha investito la scuola e in prima persona i docenti con il crescente disagio degli insegnanti.
Ha chiesto che l’Associazione si faccia promotrice della richiesta di un Osservatorio nazionale sul riformismo e sulle ricadute che questa situazione di “incertezza permanente” ha sulla professione docente.
La partecipazione, l’interesse e gli interventi del pubblico, che si è trattenuto ben oltre le 18.00, orario fissato per la conclusione dei lavori, hanno confermato la scelta della Gilda di seguire e di approfondire i motivi che rendono la professione docente a “rischio professionale”, al punto di essere definita “usurante”, e suggeriscono, quindi, nuovi approfondimenti lungo la strada già intrapresa.
Alcuni momenti dell'incontro
“Vivere la scuola. Perché l’Insegnante scoppia. Burn-out e
disagio professionale” [Cliccare per ingrandire l'immagine]
|
|
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |