I T A L I A N O
Giulio Ferroni
§1) NATURA E FINALITA’ DELLA DISCIPLINA
La lingua è il veicolo essenziale del rapporto
educativo, che nell’esercizio della lingua rivela e realizza la sua natura essenzialmente
dialogica; essa è il quadro entro cui si dispone l’esperienza e lo scambio
sociale, in cui si sviluppa la coscienza e la cittadinanza, in cui si
definiscono le forme del lavoro umano, in cui si elaborano, si conservano, si
trasformano le scienze e i modi di conoscenza, in cui si comprende il
significato e la funzione umana delle stesse forme di linguaggio, di
conoscenza, di rapporto non verbali. L’esercizio e la conoscenza della lingua,
in tutte le sue forme, costituisce quindi la base essenziale di ogni possibile
scuola; un adeguato studio della lingua è la condizione imprescindibile dello
studio di tutte le altre discipline. Ed è ovvio che nell’orizzonte di un paese
e di una civiltà come quella italiana, lo studio e la pratica della lingua italiana,
in tutte le sue manifestazioni, espressioni, possibilità, costituisce il
fondamento primo dell’educazione, la base per lo sviluppo di tutte le
conoscenze, il luogo di riconoscimento dell’identità e delle radici che
costituiscono la comunità civile, tanto più capace di aprirsi al più ampio
orizzonte europeo e mondiale quanto più capace di conservare la propria memoria
e la propria vitalità linguistica. In questa prospettiva dovrà essere posta una
cura particolare per l’integrazione del sempre crescente numero di immigrati
entro il normale percorso scolastico, anche con la messa a punto di opportune
strutture per un apprendimento della lingua italiana come lingua non materna
che li metta rapidamente alla pari con i parlanti di lingua materna.
L’insegnamento dell’italiano si configura come la
chiave di volta di ogni ordine di scuola: è orientato non soltanto a suscitare,
come è ovvio, abilità e competenze nell’esercizio della lingua in tutte le
possibili situazioni e in tutti i possibili modelli testuali, ma a creare
raccordi e punti d’incontro tra le varie discipline (che tutte convergono in un
adeguato esercizio della lingua italiana), ad agire sulla coscienza di sé che
lo scolaro e lo studente sviluppano negli anni della scuola, a suscitare il
senso di cittadinanza e l’orientamento del proprio rapporto con il mondo. Fin
dai primi anni, l’imprescindibile educazione linguistica (che richiede un
impegno e strategie ben più avanzate e meno meccaniche di quelle che sono state
messe in opera negli anni recenti) deve accompagnarsi alle altre essenziali
funzioni date dallo studio scolastico dell’italiano. Queste possono essere
riassunte nei seguenti punti:
1)
Funzione
linguistica (per cui l’attenzione alle forme dell’italiano d’uso contemporaneo
e l’educazione al suo corretto esercizio deve essere stimolata da una parallela
attenzione allo studio di una o più lingue straniere e nel contempo non può prescindere
da un rapporto almeno parziale con la lingua della tradizione: va precisato,
d’altra parte, che lo studio dei modi di analisi dei testi, dei principi della
grammatica, della linguistica, ecc., va reso coerente, funzionale e non
dispersivo attraverso l’integrazione tra tutti gli insegnamenti di area
linguistica).
2)
Funzione
estetica (intesa non solo nel senso del piacere della lettura, della
manipolazione del linguaggio, dell’educazione alla creatività, ma anche in
quello dell’apertura verso le prospettive dell’immaginario, verso le esperienze
umane rappresentate dai testi, essenziali per la crescita dell’esperienza del
bambino e dell’adolescente).
3)
Funzione
civile (nello studio della lingua e della letteratura si può dare un essenziale
esercizio di valori condivisi, di coscienza dell’alterità e della distanza, di
razionalità critica e di partecipazione appassionata).
4)
Funzione
storica (da verificare non solo nel rapporto con i testi del passato e con il
patrimonio di memoria in essi consegnato, ma nello stesso contatto con la
lingua e con la testualità contemporanea, di cui si riconosce la parzialità e
la storicità).
5)
Funzione
di rapporto con le altre discipline scolastiche e di apertura verso linguaggi e
codici (specie di tipo artistico) non direttamente affrontati nel curriculum
scolastico. Lo studio dell’italiano potrà essere proficuamente organizzato
attraverso contatti e confronti “trasversali” con le altre discipline
linguistiche (le lingue straniere), storiche, artistiche, scientifiche.
Queste funzioni potranno essere realizzate con
opportuna gradualità e con differenze di livelli, con diverse intersezioni con
le altre discipline, nei diversi ordini di scuola: la distinzione degli
obiettivi da realizzare nelle diverse fasi del ciclo scolastico non può
comunque essere demandata ad una astratta enumerazione di “competenze”, che
vanno invece calate e verificate entro contenuti disciplinari via via più
definiti, volta per volta commisurati all’età e al livello di sviluppo dei
discenti e messi in opera dalla libera sensibilità dei docenti. Sembra
opportuno, comunque, mantenere totalmente unitario il percorso del primo quinquennio
della scuola di base (per cui conserviamo la denominazione di “scuola
elementare”) e, per il triennio che segue (per cui conserviamo la denominazione
di “scuola media”), individuare percorsi parzialmente diversi orientati (ma con
possibilità di cambiamento in itinere)
verso i curricula successivi. Ove si dovesse mantenere la nuova scansione dei
cicli prevista dalla riforma Berlinguer- De Mauro, occorrerà naturalmente
indicare una scansione diversa all’interno del settennio della scuola di base.
§2) OBIETTIVI E CONTENUTI
Scuola di base
Quinquennio (scuola
elementare)
Secondo il quadro generale indicato dalla
Commissione ombra, pare opportuno affidare i bambini all’inizio del percorso
scolastico (specie se l’ingresso potrà avvenire nel quinto anno d’età) ad un
unico docente, un maestro/maestra che dia un’immagine unitaria, consona alla
sensibilità del bambino, del sapere umano con cui questi comincia ad entrare in
rapporto e lo conduca quasi per mano sulla strada dei primi rudimenti tecnici e
pratici: nella prima alfabetizzazione, nell’acquisizione della pratica della
scrittura e della lettura, non dovrà darsi una frattura con altri ambiti del
sapere (il calcolo e le abilità manuali). Il contatto con le forme grafiche e
linguistiche dovrà far leva su un essenziale carattere ludico; e un rilievo
notevole dovrà essere dato all’incontro con la letteratura per l’infanzia, con
il racconto orale, con la recursività della poesia (e non si dovranno trascurare
gli esercizi di memoria, anche con l’apprendimento a memoria di semplici
poesie).
Negli anni dal terzo al quinto, con
la presenza di un insegnante specializzato nell’ambito linguistico e/o
storico-geografico, l’abilità di scrittura dovrà rivolgersi verso elaborati
gradualmente più complessi, passando da testi riferiti all’esperienza personale
a testi rivolti a temi “distanti” o rivolti verso un primo grado di astrazione,
e ad elementari esercizi mimetici di diversi generi di scrittura. Particolare
cura dovrà essere rivolta ad una prima distinzione dei diversi linguaggi
pubblici e sociali, a prime analisi e confronti dei linguaggi dei media. Si
dovranno tentare prove di esercizio comune e dialogico del linguaggio scritto e
orale, anche sperimentando dibattiti e discussioni all’interno della classe su
argomenti d’attualità o su spettacoli contemporanei. L’abilità e la passione
della lettura andrà sviluppata con prove e iniziative di vario genere, tra cui
primi esercizi di lettura di giornali e l’eventuale elaborazione di giornalini
di classe e di diari individuali, senza trascurare i classici della letteratura
per ragazzi (evitando di sovraccaricare la lettura con imposizione di astratti
modelli analitici); si dovrà far percepire la differenza di livello tra i
modelli diffusi dai media (e le forme del consumo culturale che ai ragazzi
saranno man mano imposti dal mercato) e le forme culturali più complesse ed
autentiche. Nell’incontro con lo studio della lingua straniera, saranno messi
in atto confronti e giochi interlinguistici. Con gradualità, e con attenzione
anche alla lingua straniera, la riflessione sul linguaggio dovrà essere
accompagnata da un adeguato studio della grammatica e delle parti del discorso.
Opportuno risalto dovrà essere dato alla lettura della poesia (anche con
esercizi di memorizzazione) e ad alcuni dei testi più semplici della tradizione
italiana e della poesia straniera. In rapporto con l’insegnamento della musica,
si dovrà prestare attenzione agli elementi musicali del linguaggio e in genere
ai rapporti tra la lingua e la musica (con prime prove di accostamento alle
forme storiche del canto e di analisi dei linguaggi della canzone popolare
contemporanea).
Triennio (scuola media)
Nel triennio della scuola di base l’insegnamento
dell’italiano dovrà essere strutturato nei termini di specifica disciplina, ma
in stretto rapporto (attraverso uno stesso insegnante) con la storia e la
geografia e con frequenti scambi con lo studio delle lingue straniere e con la
lettura di testi in quelle lingue
(anche con osservazioni e verifiche di ordine contrastivo).
Nel primo anno si approfondiranno le conoscenze e le
distinzioni grammaticali, mentre negli anni successivi si darà ampio spazio
all’analisi logica, ad altre forme di studio della sintassi del periodo, a
primi rudimenti della lingua latina, con continui confronti (a livello
etimologico, grammaticale, sintattico) tra l’italiano, il latino, le altre
lingue studiate, e le forme dialettali (sia quelle in uso nel territorio della
scuola che le altre più rilevanti dell’area italiana).
Una
cura particolare (e la quota più consistente del tempo scolastico) dovrà essere
rivolta alle esperienze di lettura dei testi più diversi, sia con iniziative di
lettura “libera”, sia con un primo rapporto con le grandi forme della
tradizione letteraria: si dovranno toccare, in modi congrui con i diversi
livelli e la diversa sensibilità dei ragazzi, alcune grandi opere
dall’antichità ai tempi moderni (irrinunciabili la Bibbia, l’Iiade, l’Odissea, l’Eneide, le Metamorfosi
ovidiane, il Decameron, l’Orlando furioso, il Don Chisciotte, Robinson Crusoe, i Viaggi di Gulliver, Moby
Dick, L’isola del tesoro, e un certo numero di più recenti romanzi “per
ragazzi”). Si leggeranno testi di generi letterari diversi, riconoscendone le
differenze e le specificità. Non si dovrà trascurare una buona scelta di testi
lirici, toccando a livello più elementare, almeno un testo dei maggiori autori
italiani (Dante, Petrarca, Tasso, Foscolo, Leopardi, Manzoni, D’Annunzio,
Pascoli, Gozzano, Ungaretti, Montale, Saba, Caproni). Alla lettura dei classici
si dovrà accompagnare quella di testi capaci di dovrà essere accompagnata da
letture e tentativi di analisi delle forme di comunicazione che attualmente
interessano il mondo giovanile: dal fumetto alle forme musicali e cinematografiche.
L’attenzione ai vari media, dal giornalismo al cinema, alla televisione, allo
sport, all’informatica e ad Internet, dovrà svolgersi anche come studio e
distinzione dei linguaggi settoriali, come confronto tra i loro diversi
livelli, come prove di sperimentazione e di uso (nuovi più avanzati svolgimenti
potranno darsi alla lettura dei quotidiani e all’elaborazione del giornale di
classe). Discussioni di opere cinematografiche e di spettacoli televisivi
dovranno essere sostenute da rilievi e verifiche del rapporto letteratura-
cinema e della presenza di forme letterarie entro il linguaggio dei media più
diversi.
L’esercizio
della scrittura comporterà la costruzione di racconti di vita via via più
complessi, di rendiconti e riassunti di letture, di spettacoli, di eventi
pubblici, di mimesi elementare delle forme di scrittura più diverse; fin dal
primo anno si potrà imparare a far uso di programmi di scrittura informatica,
sviluppando la pratica dell’uso del computer per la scrittura. Un nuovo tipo di
impegno dovrà essere rivolto all’esercizio pubblico della parola, con
discussioni e dibattiti guidati sugli oggetti stessi di studio e sui più vari
temi d’attualità.
All’interno
della struttura unitaria della scuola di base si dovrà valutare l’eventualità
di inserire livelli diversi (che vedrei piuttosto come diversi “orientamenti”),
caratterizzati dal privilegiamento e approfondimento di particolari aspetti
della disciplina. In via di ipotesi, rispetto all’orientamento di base, si
potrebbero distinguere un orientamento rivolto ad un pur elementare, ma più
avanzato, studio della lingua latina, un orientamento rivolto ad approfondire
l’esercizio della lingua in altre forme artistiche, un orientamento rivolto
verso una più diretta attenzione alla lingua dei media. Ma comunque, occorre
fare attenzione a non sovraccaricare il quadro e a non moltiplicare
eccessivamente le opzioni.
Scuola secondaria superiore
Biennio
Nel quadro della distinzione delle tre aree della
secondaria superiore fin dal biennio, l’insegnamento dell’italiano dovrebbe in
ogni modo mantenere un carattere relativamente unitario, con un’articolazione
eventuale di livelli, ciascuno dei quali può caratterizzare una delle aree, ma
che si potrebbero anche configurare come intercambiabili tra le diverse aree. Ad
ogni livello, comunque, dovrebbe essere essenziale l’acquisizione di una piena
padronanza della scrittura, con prove, esercizi, sperimentazioni di diversi
generi di scrittura: il modello del tema tradizionale può essere facilmente
fatto convergere verso forme diverse come il saggio, l’articolo di giornale, la
recensione, il racconto, il riassunto, la lettera, il progetto di lavoro, ecc.
L’educazione alla scrittura dovrà essere accompagnata e rafforzata da una
conoscenza (che può essere distinta a più livelli) dei principi della retorica
classica e della linguistica moderna, con sperimentazioni di prime elementari
forme di analisi linguistica e stilistica di testi letterari e non: e con un
avviamento a comprendere la storicità del linguaggio e dei testi, fino ad
identificare stili e forme linguistiche lontane nel tempo e ad acquisire una
familiarità con l’italiano della tradizione letteraria, sia a livello lessicale
che a livello sintattico. Naturalmente si porrà qui in modo molto più avanzato
che nelle fasi precedenti del percorso scolastico il confronto con le lingue
straniere (e, per l’area classico- scientifica, con le lingue classiche).
La
lettura di testi di attualità di vario genere (dai giornali alle più diverse
forme della testualità dei media) dovrà svolgersi in un orizzonte sempre più
nettamente “critico”, sfuggendo ormai ad ogni funzione ludica o di
intrattenimento: dovrà servire come punto di riferimento per un primo
avvicinamento a alle scienze sociali, alle moderne scienze umane e alle forme più
generali del loro linguaggio (in ogni ordine di scuola lo studente dovrebbe
arrivare a farsi qualche idea sia pur iniziale di economia, di diritto, di
antropologia, di sociologia, di psicologia, di ecologia). E si dovrà curare in
modo essenziale il rapporto con testi della grande letteratura classica,
moderna e contemporanea, con scelte antologiche e con ampie informazioni sugli
orientamenti, le tendenze, gli autori maggiori delle letterature europee
(accompagnate anche da un breve tracciato di storia del cinema, che potrà
scandirsi nei due anni). Si raccomanda la lettura, in ogni classe, di un certo
numero romanzi del tipo più diverso, che dovrà essere accompagnata da
discussioni comuni, che potranno riguardare anche spettacoli, temi d’attualità,
eventi pubblici di vario genere. Nella scelta e nello studio della poesia si
dovrà tener conto di quei testi che più possono andare incontro alla sensibilità
degli adolescenti, anche per la loro intensità emotiva, senza però trascurare i
valori fonici e ritmici dei testi poetici (si dovranno conoscere i primi
elementi della prosodia e della metrica italiana e si dovranno operare
confronti con il linguaggio musicale, sostenuti anche da studio di poesie per
musica e di canzoni contemporanee).
Va
valutata la necessità di mantenere un testo di riferimento da leggere nel corso
dell’anno: penso che si possano operare scelte differenziate per le tre diverse
aree, ma che comunque convenga mantenere la lettura dei Promessi sposi nel secondo anno del biennio, per ogni ordine di
scuola (dando però a questa lettura la vitalità, l’interesse storico e
antropologico che l’uso scolastico attuale non riesce a far risaltare).
Triennio
Nel triennio finale del ciclo secondario il compito
precipuo dell’insegnamento dell’italiano in ognuna delle tre aree disciplinari
dovrebbe essere quello di fornire allo studente, oltre a una più matura
padronanza del linguaggio scritto e orale, una capacità di analisi e di
interpretazione autonoma dei testi letterari, una intelligenza critica nei confronti
dei più vari codici di comunicazione e di espressione, una conoscenza dei
grandi autori e delle tendenze fondamentali della tradizione letteraria
italiana, una disponibilità a farsi lettore libero e autonomo della produzione
letteraria contemporanea. In questo orizzonte acquistano un rilievo sempre più
determinante quelle che abbiamo indicato come le funzioni estetica, civile e
storica dell’insegnamento dell’italiano, che andrà raccordato non solo a quello
delle altre lingue e letterature e delle altre discipline umanistiche, ma anche
a quello delle materie scientifiche: nel senso di una crescita di coscienza e
di problematicità, di una capacità di controllo autonomo del sapere, di una
presa d’atto della ricchezza e della molteplicità della cultura umana, data
anche dalla consistenza dei suoi dati concreti, dalla individualità delle sue
esperienze. Non si tratterà di fornire una conoscenza enciclopedica di tutti
gli autori possibili, né di andare a caccia di esperienze marginali e
particolari, ma di saper dialogare, nella libertà dell’interpretazione (nel
riconoscimento della concretezza materiale dei testi, ma senza privilegiare una
esteriore prospettiva analitica), con i grandi autori e le grandi opere
italiane, ma senza trascurare il confronto tra la letteratura e le altre arti e
il rapporto sempre stretto tra la letteratura italiana e le letterature del
mondo: tenendo presenti sia le radici classiche che lo scambio con le
letterature straniere (e nel rapporto con gli insegnamenti delle letterature straniere
sarà essenziale la definizione di un comune canone europeo, degli autori
irrinunciabili come fondamento della cultura e della civiltà europea). In
ognuna delle aree, a livelli diversi, dovrà mantenersi e rilanciarsi in modo
adeguato lo studio della Commedia di
Dante, seguendo la scansione delle tre cantiche nel corso dei tre anni. Lo
studio storico della letteratura italiana seguirà peraltro il percorso
cronologico (articolato nelle tre sezioni divenute canoniche, dalle origini a
metà Cinquecento, dal Tasso a Leopardi, da Leopardi al Novecento, con lettura
antologica degli autori irrinunciabili), accompagnato, nel corso di tutti e tre
gli anni, dalla lettura di testi di autori del Novecento, e dalla libera costruzione
di percorsi tematici capaci di toccare la letteratura di tutti i tempi,
risalendo alle letterature classiche e affacciandosi sulle letterature
straniere (questi percorsi tematici dovrebbero essere organizzati attraverso un
coordinamento con le altre discipline letterarie ed eventualmente con ogni
altro tipo di disciplina). Il rilievo essenziale che assume Leopardi nel canone
letterario italiano sarà sottolineato dall’attraversamento di parti diverse
della sua opera alla fine del secondo e all’inizio del terzo anno di corso. La
trattazione di questi contenuti nelle diverse aree comporterà approcci e metodi
adeguati alle differenti competenze degli alunni. Queste le ipotesi sui dati
caratterizzanti ogni percorso (che non escludono la libera scelta di altri
argomenti e letture secondo il livello quantitativo e qualitativo adottato dal
docente):
Area classico- scientifica
Primo anno: Lettura integrale di 10 canti e di passi
antologici dell’Inferno. Le origini,
la lirica d’amore, la poesia religiosa. Dante, Petrarca, Boccaccio.
L’umanesimo. Il Rinascimento e la fondazione dei modelli. Ariosto. Machiavelli.
Guicciardini. La lirica petrarchistica.
Approfondimenti: per il curriculum classico:
Petrarca; Folengo; per quello scientifico: Marco Polo e la letteratura di
viaggio, Machiavelli.
Lettura novecentesca: Montale, Pirandello, Fenoglio.
Tre percorsi a scelta.
Secondo anno: Lettura integrale di 10 canti e di passi
antologici del Purgatorio. Tasso.
Manierismo e barocco. La commedia dell’arte. La prosa scientifica del Seicento.
Razionalismo e illuminismo. Goldoni, Parini, Alfieri. Romanticismo europeo e romanticismo
italiano. Foscolo. Porta. Manzoni. Leopardi (prima parte).
Approfondimenti: per il curriculum classico:
Metastasio, il neoclassismo; per quello scientifico: Galilei, la divulgazione
scientifica nel Settecento.
Lettura novecentesca: Svevo, Gadda, Calvino.
Tre percorsi a scelta.
Terzo anno: Lettura integrale di 10 canti e di passi antologici
del Paradiso. Leopardi (seconda
parte). Belli. Nievo. De Sanctis. Scapigliatura. Verga e il verismo.
D’Annunzio. Pascoli. La poesia del primo Novecento. Gozzano. Pirandello. Svevo.
Croce. Ungaretti. Saba. Montale. Gadda. Fenoglio. Primo Levi. Calvino. Morante.
Tomasi di Lampedusa. Caproni. Tendenze e gruppi della letteratura del secondo
Novecento, con lettura di romanzi a scelta dei maggiori autori.
Approfondimenti: per il curriculum classico:
Montale, Bassani; per il curriculum scientifico: Gadda, Primo Levi.
Tre percorsi a scelta.
Area
tecnico-tecnologica
Primo anno: Lettura integrale di canti e/o di passi antologici
dell’Inferno. Le origini. Dante,
Petrarca, Boccaccio. L’umanesimo. Il Rinascimento. Ariosto. Machiavelli.
Approfondimenti: Machiavelli.
Lettura novecentesca: Pirandello, Calvino.
Un percorso a scelta.
Secondo anno: Lettura integrale di canti e/o di passi antologici
del Purgatorio. Tasso. La prosa
scientifica del Seicento. Razionalismo e illuminismo. Goldoni. Romanticismo
europeo e romanticismo italiano. Foscolo. Manzoni. Leopardi (prima parte).
Approfondimenti: Galilei.
Lettura novecentesca: Svevo, Montale.
Un percorso a scelta.
Terzo anno: Lettura integrale di canti e/o di passi antologici
del Paradiso. Leopardi (seconda
parte). Belli. Verga e il verismo. D’Annunzio. Pascoli. Gozzano. Pirandello. Svevo.
Montale. Gadda. Fenoglio. Primo Levi. Calvino. Morante. Caproni. Lettura di
romanzi a scelta.
Approfondimenti: Volponi.
Un percorso a scelta.
Area artistica e musicale
Primo anno: Lettura integrale di 7 canti e di passi antologici
dell’Inferno. Le origini, la lirica
d’amore, la poesia religiosa. Dante, Petrarca, Boccaccio. L’umanesimo. Il
Rinascimento. Ariosto. Machiavelli. La lirica petrarchistica. Il teatro del
Cinquecento.
Approfondimenti: per il curriculum artistico: Leon
Battista Alberti; Michelangelo scrittore; per quello musicale: la poesia per
musica dei primi secoli; Ariosto.
Lettura novecentesca: D’Annunzio, Pirandello,
Caproni.
Due percorsi a scelta.
Secondo anno: Lettura integrale di 7 canti e di passi antologici
del Purgatorio. Tasso. Manierismo e
barocco. La commedia dell’arte. Razionalismo e illuminismo. Goldoni. Alfieri.
Romanticismo europeo e romanticismo italiano. Foscolo. Manzoni. Leopardi.
Approfondimenti: per il curriculum artistico:
Manierismo e barocco, il neoclassicismo; per quello musicale: Metastasio, il
libretto d’opera dell’Ottocento.
Lettura novecentesca: Svevo, Savinio, Pasolini.
Due percorsi a scelta.
Terzo anno: Lettura integrale di 10 canti e di passi antologici
del Paradiso. Leopardi (seconda
parte). Belli. Nievo. Scapigliatura. Verga e il verismo. D’Annunzio. Pascoli.
La poesia del primo Novecento. Gozzano. Pirandello. Svevo. Croce. Ungaretti.
Saba. Montale. Gadda. Fenoglio. Primo Levi. Calvino. Morante. Tomasi di
Lampedusa. Caproni. Tendenze e gruppi della letteratura del secondo Novecento,
con lettura di romanzi a scelta dei maggiori autori. Rapporti tra letteratura e
arti.
Approfondimenti: per il curriculum artistico: le
avanguardie del primo Novecento; Savinio; per quello musicale: Rebora, Savinio.
Due percorsi a scelta.