PROFESSIONALITA’ DOCENTE

Il 29 e il 30 aprile si è tenuto a Padova un seminario di riflessione sulle tematiche più rilevanti del momento: "merito-carriera" e "cicli scolastici".

Questo seminario rientra in una serie di iniziative atte a consolidare lo spessore della Gilda quale Associazione professionale, che discute sulle tematiche relative alla scuola ed alla professionalità docente, avviata a Milano con l’incontro del 7 aprile con i politici.

Al dibattito, intenso e serrato, hanno partecipato le regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.

Il dibattito si è aperto con una parola d’ordine: un no secco al dilagare del lessico economico applicato alla scuola: molti segnali d’allarme stanno infatti giungendo in questo senso, non ultimo quello che ci viene da Trieste. In un recente convegno intitolato "Aziendalismo universale? Linguaggio economico e descrizioni della realtà" (organizzato dalla Scuola triestina di concerto con il Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università - fra i partecipanti Cesare Romiti e Claudio Magris), Paolo Rumiz mette in rilievo la pericolosità insita in questo processo "Stiamo attenti, ci avverte: "Si può dire davvero Azienda Italia o Azienda scuola senza operare forzature e confusioni? Ha senso chiamare crediti i voti agli studenti?... Il fatto è che i nomi hanno un significato che alla lunga diventa pensiero. Non sono cartelli, ci si appiccicano addosso. Se si cominciasse ad usare con insistenza metafore antisemite, certamente succederebbe qualcosa".

Questa relazione cerca di sintetizzare quanto è grosso modo emerso; si tratta comunque di un documento personale (mi scuso quindi con i colleghi per eventuali dimenticanze o interpretazioni non corrette), che vi trasmetto perché può costituire il punto di partenza di un eventuale dibattito all’interno delle province.

Per semplici motivi di comodità e chiarezza ho scelto di formulare la prima parte sotto forma di bozza di una possibile piattaforma contrattuale.

 

1. LA PROFESSIONALITA’ DOCENTE

 

-La professionalità degli insegnanti si esplica nel lavoro in classe, che costituisce il nucleo fondante e centrale dell’attività docente nella scuola italiana.

- Tutto ciò che va oltre il lavoro in classe, costituisce attività funzionale e di corollario e pertanto non configura di per sé un aumento della professionalità.

- La professionalità docente si esercita nel rispetto della libertà di insegnamento, che esclude ogni dipendenza personale nell’ambito della pratica didattico-pedagogica. Nella scuola autonoma l’autonomia professionale si accompagna al confronto ed alla collaborazione con i colleghi per l’individuazione di obiettivi e/o di percorsi comuni liberamente convenuti ed accettati.

- L’iniziale livello di professionalità si arricchisce e si affina nel tempo per effetto della pratica didattica e delle attività di aggiornamento, che le scuole autonome liberamente decidono di avviare all’interno del monte ore lavorativo previsto dal contratto eccedente le ore di insegnamento e per le scelte di aggiornamento liberamente ed autonomamente compiute dai singoli docenti.

I periodi sabbatici costituiscono, all’interno di questo percorso, i momenti più significativi di crescita professionale.

LE FASI DELLA PROFESSIONALITA’

- Nello sviluppo della professionalità si configurano due fasi:

- una fase propedeutica che copre il periodo in cui il docente porta a compimento la propria maturazione professionale. Essa comprende:

la frequenza di un Corso di Laurea

la partecipazione ad un biennio di specializzazione

il positivo compimento di un anno di tutoraggio all’interno della scuola.

Alla fine di questo percorso la professionalità si considera acquisita e di conseguenza esercitabile in modo autonomamente proficuo.

- una fase di maturità professionale. Questa fase inizia dal compimento del secondo (?) anno di lavoro e si conclude al 20° anno (?). In questo periodo si matura l’80% (?) della progressione economica. A partire dall’inizio del terzo (?) anno di servizio viene riconosciuta al docente una indennità di funzione legata alla presenza (presenza o presenza in classe? Quest’ultima appare per vari motivi più problematica). Questa indennità segue un andamento crescente conforme alla progressione stipendiale legata all’anzianità, per poi assestarsi a partire dal completamento della fase di maturità professionale

( A prescindere dalla formulazione tecnica che ho dato a questa formulazione, che è ovviamente tutta da discutere, mi sembra importante enfatizzare due punti: - la necessità primaria di aumenti stipendiali attribuiti come riconoscimento della funzione docente; - la necessità di "accorciare" la "carriera").

Nel periodo della maturità professionale e nel periodo successivo ad esso il docente, nella sua dimensione individuale e collegiale, assume la connotazione di soggetto attivo e propositivo, che identifica per la società civile i contenuti, i percorsi e le strategie più idonee per condurre gli allievi alla acquisizione di una maturità reale.

- L’ equivalenza dei percorsi che conducono all’acquisizione della professionalità delinea un ruolo unico dalla scuola materna alla scuola superiore: uguale dignità, omogeneizzazione dell’orario di lavoro, pari livelli retributivi

(Il concetto della pari dignità professionale, a cui il ruolo unico si richiama, è un concetto su cui la Gilda non ha sufficientemente insistito e sul quale vale la pena di ragionare con attenzione, soprattutto in un momento come quello odierno, in cui viene rivisto l’impianto globale del sistema d’istruzione).

LE ARTICOLAZIONI DELLA PROFESSIONALITA’

- La professionalità si esprime anche nell’espletamento di tutte le funzioni che concorrono al miglioramento della qualità dell’insegnamento.

- Queste funzioni possono essere:

funzioni di coordinamento;

funzioni di tutoraggio;

funzioni inerenti ad attività di cui la scuola autonoma ravvisi la necessità, sempre e comunque strettamente legate alla funzione d’insegnamento che la Costituzione affida alla scuola italiana.

- Queste funzioni sono elettive e vengono assegnate dal Collegio ai docenti che abbiano raggiunto la maturità professionale. Esse possono comportare un esonero dall’attività in classe proporzionale alla complessità della funzione svolta.

Esse costituiscono un riconoscimento della raggiunta maturità professionale e possono eventualmente prevedere un incremento retributivo comunque non superiore a x% della posizione stipendiale raggiunta.

- L’ attribuzione da parte del collegio di funzioni legate a particolari ricerche o attività può tener conto di eventuali titoli di specializzazione conseguiti dai docenti, congrui con l’attività in oggetto.

- Le funzioni vengono attribuite di preferenza ai docenti che abbiano X anni di lavoro senza soluzione di continuità nella scuola in cui sono chiamati ad esercitare delle funzioni.

- Per nessuna funzione è previsto un esonero totale dall’insegnamento.

- (numero delle funzioni? da limitare?)

 

LO SVILUPPO DELLA PROFESSIONALITA’ DOCENTE

- La professionalità docente si sviluppa spontaneamente, all’interno del percorso già delineato che prevede il passaggio da una fase propedeutica ad una fase di maturità professionale. Poiché Il docente offre alla società civile nella sua interezza - e quindi non soltanto ad allievi e genitori - un bene di tipo "relazionale" , cioè un bene che è offerto all’interno della relazione umana e può essere consumato "su basi volontarie, con la partecipazione degli attori coinvolti", egli potenzia le proprie capacità nella misura in cui si potenziano le componenti di base di ogni bene relazionale, quali "la fiducia, la solidarietà, la reciprocità, la cooperazione, la collaborazione, il rapporto di partnership".

Tutto ciò configura un percorso di crescita professionale della categoria che prevede, fermo restante il nucleo centrale dell’insegnamento in classe, articolazioni solo orizzontali e solo parzialmente diversificate di compiti.

- La professionalità docente si realizza positivamente, anche se in modo diversificato da persona a persona, nella corretta impostazione del rapporto relazionale e nella attivazione di idonee condizioni di lavoro e di crescita professionale.

- Il concetto di professionalità viene inficiato (demerito) ogniqualvolta si verifichino evidenti situazioni di inadempienza personale che si sostanzia nella mancata assunzione di responsabilità del singolo nei confronti della società civile (assenza dal posto di lavoro, mancato svolgimento del programma, ecc.?).

(Sul "merito" e sul "demerito" è importante rovesciare la logica ministeriale attuale. La Gilda non deve far propri i termini "merito" e "carriera" bensì quello di professionalità: Una professionalità a cui devono essere concesse chances di arricchimento - i famosi periodi sabbatici, ad esempio. Sul problema dei controlli - essenzialmente burocratici - in uso in Francia e sul problema della performance-pay in uso in Inghilterra sono stati pubblicati parecchi articoli che ho inserito nel Sito della Gilda. Da essi si evince l’inutilità di certi meccanismi o, peggio ancora, l’impatto negativo che essi hanno sul sistema).

 

IL PASSAGGIO A NUOVI SPAZI PROFESSIONALI

- Il docente che ha maturato almeno X anni di maturità professionale può accedere, previo superamento di un concorso nazionale:

- all’insegnamento nelle Scuole di specializzazione per gli insegnanti;

- all’insegnamento universitario;

- alla docenza in scuole sperimentali pilota (?);

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In questa impostazione, in cui si cerca di attuare un recupero della centralità dell’insegnamento e della collegialità reale, andrebbe inserita la figura del PRESIDE ELETTIVO (figura distinta dal "manager", responsabile della gestione economico-organizzativa), che assume rilevanza sul piano pedagogico-didattico e che è solo parzialmente distaccato dall' insegnamento (come, ad esempio, in Germania).