Dei lati del "triangolo" - insegnanti, genitori e studenti - che dava il
titolo al convegno, indubbiamente il più "esplorato" è stato quello relativo
alla famiglia che, grazie alla Moratti, sembra entrare nella scuola con
tutto il suo peso e tutte le sue contraddizioni, in primis quelle
legate alla sua definizione sociologica, come ha rilevato il Prof. Dallari
dell'Università di Trento, con la complessità di relazioni e le incertezze
che esse creano, nella famiglia e nella scuola, aspetti chiaramente illustrati
nella relazione del Dott. Bartolozzi e nell’intervento del Dott. Barbieri,
entrambi psicologi.
La presentazione del coordinatore provinciale, Giuseppe Lorenzo, ha messo in
luce l’importanza degli spazi di confronto e di riflessione, mentre la
relazione di Renza Bertuzzi, redattrice di ‘Professione Docente’ ha inteso
rilevare gli esiti più significativi – e spesso del tutto inattesi – della
sperimentazione della riforma della scuola elementare, emersi in un’inchiesta
condotta da ‘Professione Docente’ in un campione di scuole del sistema
paritario, cioè sia statali che private. (www.gildains.it
– Professione Docente). Gianluigi Dotti, del Centro Studi Gilda, ha tracciato
il percorso storico che conduce dalla ‘scuola istituzione’ alla ‘scuola-quasi-servizio’,
con particolare riferimento alla mutazione di equilibri, ruoli, responsabilità
in particolare di docenti e famiglie.
Silvana Boccara, coordinatrice della Regione Toscana ha usato toni duri nel
denunciare la perdita di ogni funzione emancipatrice della scuola, chiamata,
nella visione odierna, a rispondere a interessi unicamente privatistici.
L'intervento del vice-coordinatore nazionale della Gilda, Rino di Meglio, ha
invece indicato efficacemente una prospettiva di alternativa alla riforma
Moratti, basata sulla coscienza e sulla costruzione dell'identità
professionale degli insegnanti.
In chiusura, Serafina Gnech, coordinatrice del Centro Studi nazionale, ha
evidenziato l’angustia dell’orizzonte, in cui si situa una trasformazione
interamente centrata sul familismo individualistico e sulla ragione
strumentale.
Nell'impossibilità di dare un resoconto esauriente ( che verrà prossimamente
pubblicato su ‘Professione Docente’), importante sottolineare come gli
approfondimenti proposti, anche nel dibattito oltre che nelle relazioni e
negli interventi programmati, abbiano segnato la distanza tra la mancanza di
fondamenti filosofico-pedagogico-didattici e la superficialità che hanno
caratterizzato tanto la riforma precedente quanto l'attuale, così come la
posizione fortemente critica di associazioni professionali storiche come il
CIDI (rappresentato dalla vice-presidente nazionale Dott.ssa Toselli) e L'UCIIM,
con il presidente della Toscana Prof. Coltelli, emerse nel corso del
convegno.
Come è inevitabile che avvenga ogni volta che a confrontarsi sulla scuola e
l'educazione sono coloro che la vivono ogni giorno.
a cura di Roberto Baretton
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