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Scusi Prof, ho sbagliato romanzo
di Alessandro Banda
Guanda, 2006

Una scuola, in un luogo chiamato Tragedistan. E in questa scuola, sede dei soliti stanchi riti e delle solite riunioni interminabili, un giorno qualcuno finalmente ha un’idea, che darà vita a un grande progetto: riscrivere i classici della tradizione letteraria per renderli attuali e appetibili alle nuove generazioni. I professori si mettono al lavoro e creano versioni aggiornate dei Promessi Sposi, dell’Ortis e della Vita Nuova. Gli studenti non gradiscono e finiscono per passarsi sottobanco, come carbonari, i testi classici in versione originale.
Questa è la trama di Scusi, prof, ho sbagliato romanzo, un libro in cui l’estro creativo di Alessandro Banda riesce a esprimere, attraverso esilaranti parodie, il disagio di una classe insegnante attanagliata da una burocrazia sempre più assurda e invasiva, e la delusione di giovani consapevoli che una società non meritocratica mai potrà permettersi una scuola meritocratica.

I GIUDIZI

"Quella voce ansiosa e asmatica è la sua: quel ghigno candido e disperato è l'ultimo segno che ci giunge dalla sua bocca di straniero."
Pietro Citati

"Abbiamo un debole per quell'ultimo dei Mohicani che è Alessandro Banda, narratore citazionista coltissimo, di coinvolgente vena satirica, ma non solo... La sua terra è solo il grande libro della letteratura."
Giovanni Pacchiano

IL BRANO

"Entrare in una sala professori è come entrare in un obitorio. Due salme, poste l’una accanto all’altra, su due lettini obitoriali contigui, comunicano? Chi lo sa? Forse sì, forse no. Magari è anche possibile che quei due gelidi cadaveri vicini vicini si dicano qualcosa. Si mormorino frasi impercettibili, impercepibili per noi vivi, o sedicenti tali. Chi può escludere che una misteriosa corrente di pensiero passi da questa testa morta a quella testa morta?
Comunque sia, è arduo, molto arduo indovinare la forma e il tipo di questa comunicazione tra cadaveri.
Nonostante ciò, possiamo dire che, la mattina, in una sala professori qualunque di una scuola qualunque di un posto qualunque, tra due o più professori, seduti l’uno accanto all’altro, la comunicazione è analoga a quella tra due o più salme d’obitorio."

Fonte: www.guanda.it