Roger Abravanel è un gentile e deciso signore che ha scelto di dedicarsi ad
un missione molto importante e alquanto audace: diffondere, con convinzione
e tenacia, l’ idea della meritocrazia in un Paese come l’ Italia, patria
storica dell’ antimerito per eccellenza e cioè del familismo, per lo più
amorale. Non è un’ impresa facile, ma l’ ingegnere Abravanel ha un
curriculum di tutto rispetto (conseguito non grazie alle spinte familiari ma
al talento e alle borse di studio) e un’ esperienza di lunga durata a
misurarsi con le sfide. Così, in un modo che potremmo definire combattivo,
ha iniziato un percorso battagliero per cambiare costumi stratificati del
nostro costume nazionale. Ha pubblicato un libro “ La meritocrazia”,
Garzanti editore, che è presto diventato un best seller, ma i cui
proventi vengono devoluti in beneficenza, ha aperto un sito
http://www.meritocrazia.com
dove si discute, si parla, si informa di meritocrazia e sta girando l’
Italia, instancabile ed attivissimo, per attirare l’ attenzione sul tema.
L’
argomento da lui affrontato ci interessa molto, per questo gli abbiamo
chiesto un’ intervista, subito concessa. Naturalmente, le domande che
avevamo preparato sono state presto superate dall’ energia espositiva di
Abravanel e dal suo impeto a ribadire il percorso logico dell’ importanza
della meritocrazia e dall’ urgenza di non perdere più tempo.
Il
testo che segue è la trasposizione dell’ interessante contatto.
Meritocrazia e Scuola
Prima di tutto, bisogna capire perché la meritocrazia è importante per la
Scuola e perché la Scuola è importante per la meritocrazia.
La
meritocrazia
si basa sui valori dell’ equità e delle pari opportunità,
permettendo l’ avanzata sociale delle persone; infatti, essa fa leva solo
sui meriti individuali, indipendentemente dalla famiglia di origine.
La
meritocrazia quindi azzera le disparità della nascita. Gli Stati
Uniti ci danno oggi l’ esempio più evidente di quanto stiamo affermando:
Barack Obama è diventato presidente, grazie ad un curriculum
scolastico-professionale che ha goduto del sistema delle borse di studio,
risultato della meritocrazia attiva in quel Paese. La meritocrazia è l’
essenza dell’ equità , ma solo una Scuola buona è in grado di fornire
equità.
Le
società
che accolgono e praticano il principio della meritocrazia creano sia
opportunità per tutti, sia la garanzia, per i cittadini, che
chi occupa posti di responsabilità sia arrivato fin lì per i propri meriti.
Il Vietnam, per esempio - che non è certo un Paese democratico- ha un
sistema di selezione del merito molto interessante. Alla fine della scuola
media, tutti gli studenti vengono sottoposti a test nazionali : i migliori
vengono mandati nel Liceo nazionale, dove studiano a spese dello Stato.
Questa è la meritocrazia
: la selezione degli allievi eccellenti che studieranno a spese dello
Stato nelle scuole migliori. La Scuola è il tassello essenziale : azzera
i privilegi della nascita.
Quali sono le scuole eccellenti ?
Non
vi sono dubbi : la Scuola eccellente è fatta da insegnanti bravi.
In tutto il mondo, la qualità dei docenti si misura sui risultati degli
studenti.
Secondo una recente ricerca McKinsey.
How
the World’s Best-Performing School Systems Come Out on Top ( “ Come fanno
i migliori sistemi scolastici del mondo a essere I primi”) la qualità dell’
insegnamento è l’ unica variabile che conta veramente. I migliori sistemi
educativi hanno i migliori insegnanti.
Le
migliori scuole del mondo sono in Finlandia, Canada, Corea e Singapore.
Prendiamo la Finlandia. Qui, l’ insegnamento gode di molta stima sociale. I
docenti vengono selezionati tra il 5% dei laureati migliori , poi vengono
inviati a seguire un master non nozionistico, ma sulle tecniche didattiche.
Poi, attraverso i test, si verificano i risultati degli studenti : se in una
scuola si osservano risultati eccellenti, per esempio in matematica, allora
si punta sul docente; lo si invia in una classe che abbia rivelato scarsi
risultati in matematica perché osservi le lezioni e scopra ciò che
impedisce di raggiungere buoni risultati. E’ il metodo on the job,
grazie al quale il docente osservatore indica al collega gli aspetti critici
del suo insegnamento e lo aiuta a migliorare la sua didattica.
I
test nazionali sono importanti per l’ equità e per testare il potenziale
degli studenti. Infatti, chi appartiene a famiglie abbienti, va al Liceo,
mentre agli Istituti Tecnici e a quelli Professionali si indirizzano i
figli di famiglie più povere. I test permetterebbero quindi di selezionare
quei talenti che non sarebbero destinati per nascita ai licei . In
Inghilterra i test sono pubblici e ciò aiuta le famiglie a scegliere le
scuole migliori ma , i test servono soprattutto ad aiutare le scuole in
difficoltà perché queste possano migliorare le performances . In sostanza,
si investe sulla Scuola, ma se i risultati non migliorano, si chiudono i
rubinetti degli investimenti.
La
situazione in Italia.
Rispetto all’ Università, le misure appena varate sono importanti, perché la
scelta di chi deve frequentare l’ Università è fondamentale : da qui
usciranno le classi dirigenti che guideranno la società. Nel mio libro
(
pag. 51) ho riportato un’ osservazione importante di John Champlin Gardner :
“ Coloro che riceveranno la migliore educazione gestiranno tutti i posti di
lavoro del Paese. Quindi la domanda “ chi dovrebbe andare all’ Università?”
si traduce nella domanda “ chi deve guidare la società?”. Non sono domande
da trattare con leggerezza. Sono domande per le quali si sono combattute
delle guerre”.
La
polemica sul costo dell’ Istruzione che in autunno ha spaccato l’ Italia
era sbagliata. Il problema non è quanto si spende , infatti in
Italia spendiamo la stessa cifra degli altri Paesi* e abbiamo più
insegnanti. Il vero problema è che la Scuola non crea pari opportunità
: i dati PISA ci dicono che il divario nord e sud è altissimo.
Naturalmente, il divario sta ad indicare non che gli insegnanti al sud
siano meno bravi, ma che al Sud il contesto sociale è disperato, per cui
occorrerebbe una qualità docente ancora migliore.
Guardiamo cosa ha fatto a suo tempo Blair in Inghilterra. Le Charter school,
scuole dei sobborghi di Londra, erano un vero e proprio disastro, Blair è
intervenuto con la sua riforma e, senza risorse straordinarie, ha invertito
le cose ed è riuscito a migliorarle notevolmente.
In
Italia, la situazione è altrettanto grave. I Test PISA rivelano che i nostri
studenti sono di fatto analfabeti , perché leggono, ma non capiscono ciò
che leggono e in matematica non sono in grado di utilizzare le competenze.
Questo dimostra che qui la Scuola ha fallito perché non è equa.
Infatti, chi è economicamente svantaggiato non ha opportunità e , mancando
l’ equità, le eccellenze si perdono.
Come migliorare la situazione?
Prima di tutto investire sugli insegnanti migliori, investire
sulle università migliori ,creare delle task force.
Le
forze migliori ( insegnanti e università) si identificano attraverso
dei test nazionali che rivelano le perfomances migliori . I test non
devono essere fatti all’ università, bensì all’ uscita del liceo perché
possano identificare gli studenti migliori da inviare nelle
università eccellenti attraverso un sistema di borse di studio o di
prestiti, come negli Stati Uniti ( dove si è capito che un prestito per
frequentare l’ università è più produttivo di un mutuo, perché chi vale,
trova un impiego retribuito e può restituire il prestito…)
Bisogna puntare e investire sulla Scuola, soprattutto nei momenti di crisi
come questo.
La settimana scorsa ero a Singapore e dalle pagine del quotidiano nazionale
più diffuso, ho letto che , data la crisi economica imperante, il governo
aveva deciso di aumentare le spese per l’ istruzione con l’ intento di
attirare gli insegnanti bravi e convincere chi è dotato e lavora in un
industria privata a lasciare il proprio lavoro per entrare nella scuola e
contribuire così a rendere più efficace l’ istruzione.
Per
questo, partendo dai risultati PISA, occorre rafforzare il sistema dei test.
Occorre valutare per capire come si possa migliorare, come si possano
raggiungere i risultati migliori.
I
test sono fondamentali anche per aumentare le retribuzioni dei docenti
perché è necessario retribuire meglio gli insegnanti migliori.
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