Gilda è tornata ad affrontare
alcuni dei temi più specifici inerenti la professione docente in relazione
al cosiddetto fenomeno del burn out con un importante
convegno a Padova acui ha partecipato il dott. Lodolo D’Oria.
L’introduzione del prof. Giorgio Quaggiotto ha messo in rilevo con
grande profondità gli aspetti di incertezza e di disincanto che
contraddistinguono il lavoro di insegnante negli ultimi anni. I problemi di
riconoscimento sociale della professione, l’aumentata pressione delle
famiglie e dei dirigenti verso una prestazione lavorativa che non può farsi
carico per la sua stessa natura di tutti gli aspetti sociali legati alle
nuove generazioni hanno accentuato un senso profondo di smarrimento che può
determinare anche effetti di perdita di senso nel proprio lavoro e
addirittura ad alcune patologie mediche. Una solitudine dell’insegnante e
dell’insegnare che deve essere affrontata e superata con una visione
poitico-sociale nuova e con la consapevolezza della
centralità della formazione come investimento vero e concreto per la nostra
società.
Il Dott. Vittorio Lodolo D’Oria si è soffermato invece sugli
aspetti più tecnici e scientifici inerenti il disagio mentale professionale
(DMP) degli insegnanti affrontando non solo gli aspetti teorici e legati
agli studi internazionali, ma anche modalità e casistiche specifiche
riscontrate nella categoria dei docenti. La letteratura internazionale
inquadra la categoria degli insegnanti tra le helping profession che sono
particolarmente esposte ad usura psicofisica. Il TestoUnico per la tutela
della salute nei posti di lavoro (D.L.vo 81/08) prevede all’art. 28 che
siano individuati e contrastati i rischi specifici della professione e lo
stress lavoro correlato, considerando anche il genere e l’età del
lavoratore. Ciò non è conosciuto e posto in essere dalla stragrande
maggioranza dei dirigenti scolastici e dei docenti. Così pure non sono
conosciute le modalità tecniche e normative circa l’accertamento sanitario e
gli eventuali ricorsi alla Commissione Medica di II istanza, procedure
previste essenzialmente per tutelare i lavoratori e non per penalizzarli e
sanzionarli.
Dagli ultimi lavori presentati dal Dott. Lodolo D’Oria emerge
la necessità di rendere edotti i docenti sui rischi specifici delle helping
profession (usura psichica), sui rischi correlati ai fattori biologici
(sesso, menopausa, postpartum, sindrome premestruale, ecc.), i rischi legati
alla eredo-familiarità e alla propria anamnesi familiare, l’importanza degli
screening oncologici, le reazioni di adattamento positive (es. condivisione)
e negative (es. isolamento).
Si tratta di problematiche che restano sempre sullo sfondo
dei problemi relativi alla condizione dei docenti e che vengono spesso
strumentalmente usate dai media nei casi di gravi patologie e di
comportamenti penalmente sanzionabili di docenti.
E’ quindi necessario che l’amministrazione scolastica preveda non solo i
soliti corsi di formazione sulla sicurezza, ma definisca percorsi specifici
di formazione anche su questi aspetti che risultano fondamentali per una
corretta e positiva relazione educativa e didattica con i discenti e con i
colleghi.
Un convegno che riapre un dibattito importante che evidenzia
ancora una volta l’incapacità del MIUR di affrontare con coerenza ed
efficacia i temi veri legati alla professione docente intesa nella sua
complessità.
(27 dicembre 2009)