Nel mese di giugno, con la
fine delle lezioni, si avvicina il momento nel quale gli studenti e le
studentesse dell’ultimo anno di scuola superiore devono sostenere l’Esame di
Stato, che permette loro di conseguire il diploma e di accedere all’Università o
di inserirsi nel mondo del lavoro.
L’Esame di Stato
conclusivo del corso di studi superiore è previsto dalla Costituzione e
rappresenta simbolicamente per i candidati una prova che prepara il loro
ingresso nel mondo adulto.
I docenti che esamineranno
i candidati saranno impegnati dal 18 giugno, il giorno in cui è prevista la
prima riunione preliminare, fino al termine delle procedure fissate dalla legge
e dal calendario predisposto dalle stesse Commissioni sulla base del numero
degli esaminandi, prevedibilmente entro la prima metà di luglio (questo per
sfatare la leggenda, diffusa nell’opinione pubblica, dei docenti che godono di
tre mesi di vacanza).
“Professione docente” si è
già più volte occupato del “nuovo” esame di Stato approvato dal Parlamento con
la legge n. 1 dell’11 gennaio 2007[1],
seguendo fin dall’annuncio del ministro Fioroni l’iter di formazione della nuova
legge[2].
La posizione politica
della Gilda degli insegnanti sull’importanza dell’Esame di Stato, le proteste
per le modifiche introdotte dalla Moratti, le richieste di una maggiore serietà
e autorevolezza dell’Esame, il giudizio sulla Legge voluta da Fioroni sono
ampiamente documentati[3];
ora è invece necessario ricordare brevemente il lavoro delle Commissioni e
mettere in evidenza alcune problematiche emerse nel momento in cui nelle singole
scuole si è andati ad applicare la nuova normativa[4].
E’ utile premettere che la
modifica della legge 425/97 introduce una importante novità nel compito delle
Commissioni che non è più genericamente “l'analisi e la verifica della
preparazione di ciascun candidato in relazione agli obiettivi generali e
specifici propri di ciascun indirizzo di studi”[5]
ma è diventato l'accertamento “delle conoscenze e delle
competenze acquisite nell'ultimo anno del corso di studi in relazione agli
obiettivi generali e specifici propri di ciascun indirizzo e delle basi
culturali generali, nonché delle capacità critiche del candidato”[6].
Insediamento e riunione
preliminare delle Commissioni
Lunedì 18 giugno, alle ore 8.30,
si insedia e riunisce, presso l’Istituto indicato nell’atto di nomina, la
Commissione per le operazioni preliminari (se non si concludono le operazioni in
giornata la riunione può continuare anche il 19). Al Presidente deve essere
consegnato, da parte del Dirigente scolastico o suo delegato, tutto il materiale
relativo alle classi e ai candidati da esaminare, aula e armadi con chiave,
cancelleria e modulistica varia. Il Presidente, o il membro più anziano in
assenza del Presidente, deve verificare la presenza dei Commissari e dare
comunicazione di eventuali assenze agli organi preposti ad effettuare le
sostituzioni.
Poi, sentiti i componenti
della Commissione, predispone il calendario dei lavori della Commissione e delle
operazioni d’esame; successivamente, nomina, tra tutti i Commissari, il suo
vicario (delegato) e un segretario verbalizzante.
La Commissione, dopo che i
Commissari hanno comunicato il loro recapito al Presidente e compilato le
dichiarazioni di rito (non aver istruito privatamente i candidati e di non avere
rapporti di parentela con gli stessi), passa all’esame di tutta la
documentazione sui singoli candidati fornita dal Dirigente scolastico o dal suo
delegato; qualora vengano rilevate irregolarità nella stessa il Presidente
provvede a darne comunicazione: al Ministero, se l’irregolarità è insanabile; al
Dirigente scolastico, se è sanabile da parte dell’Istituto; al candidato, che
viene invitato a provvedere entro un termine fissato dal Presidente stesso.
Sono, infine, stabiliti i
turni di sorveglianza per le prove scritte e stabiliti i termini e le modalità
di acquisizione delle indicazioni relative agli argomenti con i quali i
candidati intendono avviare il colloquio, i criteri di correzione e valutazione
delle prove scritte, nonché di conduzione e valutazione del colloquio e i
criteri per l’attribuzione dell’eventuale punteggio integrativo (i criteri
potrebbero essere stabiliti anche in una successiva apposita riunione)
Prove scritte e colloquio
Mercoledì 20 giugno[7]
si svolge la prima prova scritta dell’Esame di Stato. Dopo aver regolarmente
identificato i candidati, comunicato loro i termini per la presentazione
dell’argomento con il quale intendo iniziare il colloquio, sorteggiato la
lettera dell’alfabeto per stabilire l’ordine di successione dei colloqui e
distribuito i fogli timbrati e firmati, il Presidente, ricevuta la busta
contenente le tracce ministeriali, procede alla dettatura delle stesse (possono
anche essere fotocopiate) e fissa l’orario per la consegna degli elaborati. Al
termine della prova gli elaborati vengono chiusi in un plico, che sigillato e
firmato da tutti i componenti della Commissione presenti viene custodito in un
armadio chiuso con la chiave.
Giovedì 21 giugno
si svolge la seconda prova scritta dell’Esame di Stato. Le modalità di
somministrazione sono simili a quelle della prima prova, variano invece le
tipologie e i termini in relazione alle materie (es. Lingue straniere) e agli
indirizzi di studio (es. Licei artistici, Istituti d’Arte).
Entro sabato 23 giugno,
dopo aver esaminato il documento del Consiglio di classe e i suoi allegati, la
Commissione si riunisce per la definizione della Terza prova scritta: tipologia,
tempi, sussidi didattici utilizzabili, discipline interessate, criteri di
correzione e valutazione. Il Presidente invita tutti i Commissari a formulare
almeno due proposte da presentare la mattina dello svolgimento al fine di
predisporre collegialmente il testo finale e richiama il “divieto di dare
alcuna comunicazione circa le materie oggetto della prova prima del giorno
stabilito per la prova stessa”[8].
Il Presidente stabilisce l’orario di inizio della prova e pubblica la
comunicazione all’albo dell’Istituto.
Lunedì 25 giugno
si svolge la terza prova scritta. La Commissione sceglie e predispone la prova,
che viene somministrata con le stesse modalità della prima prova scritta.
Da martedì 26 giugno
(ma non ho trovato nessuna norma che impedisca di iniziare la correzione delle
prime due prove scritte venerdì 22 giugno[9])
la Commissione si riunisce per la correzione degli elaborati scritti secondo le
modalità e i criteri di valutazione stabiliti nelle precedenti riunioni (anche
articolandosi per aree disciplinari). Le operazioni si concludono con la
formulazione di una proposta di punteggio per ogni prova in numeri interi. Il
punteggio viene poi assegnato collegialmente.
Il punteggio complessivo
(per questo anno ancora 45 punti) attribuito a ciascun candidato nelle prove
scritte deve essere pubblicato almeno due giorni prima della data fissata per
l’inizio del colloquio (esclusi domeniche e giorni festivi).
Colloqui.
Terminata la correzione delle prove scritte e pubblicati i punteggi, la
Commissione procede,sulla base del sorteggio effettuato, alla predisposizione
del calendario dei colloqui, tenendo conto che prima vengono i candidati interni
e poi quelli esterni e che non si può esaminare più di cinque candidati al
giorno.
La Commissione tutta deve
presenziare al colloquio del candidato, che si svolge in un’unica soluzione
temporale. Inizia con l’argomento scelto dal candidato, ma “prosegue, con
preponderante rilievo, su argomenti proposti al candidato, attinenti le diverse
discipline, anche raggruppate per aree disciplinari riferiti ai programmi e al
lavoro didattico dell’ultimo anno di corso”[10].
Obbligatoria è inoltre la discussione degli elaborati scritti. La Commissione
collegialmente, lo stesso giorno del colloquio, procede alla valutazione e
assegnazione del punteggio al candidato (massimo 35).
Valutazione finale e atti
conclusivi
Il voto finale dell’Esame
di Stato risulta dalla somma di: credito scolastico, punteggio assegnato alle
prove scritte e al colloquio, eventuale integrazione (massimo 5 punti). Al
candidato che ottenga il massimo, cioè 100 punti, senza l’integrazione può
essere attribuita la lode.
L’esito degli esami è
pubblicato all’albo dell’istituto; nel caso di mancata promozione deve risultare
solo la dicitura NON PROMOSSO/A, senza punteggio finale.
Terminate le operazioni di
valutazione la Commissione predispone la compilazione di tutta la modulista e i
verbali relativi all’Esame di Stato, alla firma di tutti gli atti e alla
confezione del plico (elaborati d’esame, schede verbali delle prove e dei
risultati, registro verbali), che viene chiuso con bolli di ceralacca e firmato.
Contestualmente alla consegna del plico al Dirigente scolastico o a un suo
delegato, il Presidente consegna anche: chiavi dell’aula e armadi, due copie del
registro degli esami, prospetto con risultati, documenti dei candidati interni e
esterni e cancelleria rimasta.
Alcune problematiche
aperte
Il “nuovo” Esame di Stato
ha, secondo il ministro Fioroni, il compito di rendere "la scuola seria,
credibile, autorevole”, una scuola “che faccia andare a testa alta i nostri
studenti in Italia e in Europa".[11]
Non è dato sapere ora se
questo, che è l’auspicio di tutti, si realizzerà, quello che è possibile fare è
invece segnalare alcune delle questioni ancora aperte, che i tempi stretti tra
l’approvazione della legge e la sua operatività hanno sollevato, al fine di
trovare soluzioni che aiutino a raggiungere l’obiettivo di una maggiore serietà
e autorevolezza dell’Esame di Stato:
-
la modifica
dell’Esame di Stato se non sarà inserita in un quadro complessivo di ritorno
alla serietà e autorevolezza degli studi superiori, e della scuola come
Istituzione in generale, rischia di diventare un’occasione perduta;
-
la legge
prevede la possibilità per i candidati esterni, provvisti di idoneità o
promozione all’ultimo anno, di presentarsi all’Esame senza sostenere l’esame
preliminare; in questo caso gli studenti frequentanti il quinto anno che si
trovino in difficoltà potranno ritirarsi dalla frequenza per non dover
sottostare al giudizio di ammissione e presentarsi da privatisti all’Esame?
-
in questo
biennio di transizione[12]
(aa.ss 2006/07 e 2007/08) in che modo si deve regolare un
Consiglio di classe che ammette all’Esame un candidato con discipline
insufficienti: può deve mantenere le insufficienze, motivando l’ammissione, o
dovrà attribuire la sufficienza in tutte le discipline?
-
allo stesso
modo il giudizio di ammissione deve essere compilato per tutti gli studenti?
Solo per i non ammessi? Solo per gli ammessi con insufficienze?
-
infine, come
conciliare la possibilità concessa agli studenti degli Istituti linguistici di
scegliere la lingua straniera del colloquio con la norma che prevede la
valutazione in tutte le discipline dell’ultimo anno di corso?
In conclusione rimane da
sottolineare che ad oggi, e siamo alla fine del mese di maggio, il Ministero non
ha ancora comunicato i compensi per i Presidenti e i Commissari.
[2]
Si vedano sul sito
www.professionedocente.it gli articoli di Professione docente:
Esame di Stato, come cambierà, Anno XVI, n. 9, settembre 2006, pag.
10, con la lettera di protesta contro la riforma degli Esami di Stato
della Moratti, redatta dal Centro studi della Gilda degli insegnanti nel
2001 e sottoscritta da 35 personalità del mondo accademico e culturale;
Il Senato approva il nuovo esame di Stato, Anno XVII, n. 1,
gennaio 2007, pag. 5, con documento presentato dalla Gilda degli
insegnanti alla VII Commissione permanente del Senato (Istruzione
pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport) con
il parere dell’Associazione sul testo presentato dal ministro Fioroni;
Il nuovo Esame di Stato: segnale positivo?, Anno XVII, n. 3,
marzo 2007, pag. 9.
[3]
Per la valutazione politica e culturale della legislazione sull’Esame di
Stato si vedano i documenti ufficiali della Gilda degli insegnanti sul
sito
www.gildains.it e sul sito del Centro studi
www.gildacentrostudi.it
[4]
La normativa di riferimento, in particolare la OM n. 26, prot. 2578, del
15 marzo 2007, Istruzioni e modalità organizzative e operative per lo
svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di
istruzione secondaria superiore nelle scuole statali e non statali. Anno
scolastico 2006/2007, ha permesso la stesura di Istruzioni per il
lavoro delle Commissioni come quelle che si trovano sul sito di
Edscuola, Diario d’Esame A.S. 2006-2007. Una guida, passo per passo,
al lavoro delle Commissioni, a cura di Dario Cillo e che ho usato
per queste brevi note. Allegati all’OM cit. si trovano i modelli di
Verbale delle Commissioni d’Esame. Un utile manuale sull’Esame di Stato
per le Commissioni è anche quello di Sergio Govi e Mario Petrini,
Scuola: il nuovo Esame di Stato, Edizioni I.D.I. s.r.l., Torino,
2007.
[5]
Legge 10 dicembre 1997, n. 425, “Disposizioni per la riforma degli
esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria
superiore”, art. 1.
[7]
Sono previste anche prove scritte suppletive, a partire dal 4 luglio,
per i candidati che per gravi e motivate ragioni fossero assenti agli
scritti fissati a livello nazionale.
[8]
Dario Cillo (a cura di), Diario d’Esame cit. e OM n. 26, prot.
2578, del 15 marzo 2007 cit.
[9]
Tranne il fatto che le disposizioni per la correzione sono al c. 8
dell’art. 12 dell’OM n. 26, prot. 2578, del 15 marzo 2007, che recita:
“Ciascuna commissione stabilisce autonomamente, in conformità a quanto
previsto al quarto comma, il diario delle operazioni finalizzate alla
correzione e valutazione delle prove scritte”, e quelle sul calendario
delle prove sono al c. 7, della stessa OM.
[11]
Comunicato del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni del
20 dicembre 2006, in
www.istruzione.it
[12]
Il Ministero ha emanato il Decreto Ministeriale n. 42 del 22 maggio
2007, “Modalità di attribuzione del credito scolastico e di recupero
dei debiti formativi nei corsi di studio di istruzione secondaria
superiore”, che si applica alle terze classi.
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