home chi siamo redazione newsletter links contattaci  

 
 

La fine delle maxisperimentazioni

di Bruno Telleschi

 
 

Come è noto Fioroni ha sospeso (dm 31.5.2006 n.4018)  l’anticipazione (dm 31.1.2006 n.775) della riforma Moratti nelle superiori che tuttavia rimane una legge dello stato ed entrerà in vigore con l’as 2007-8, se non interverranno modifiche od ulteriori rinvii. Quando? ormai le iscrizioni al nuovo anno sono imminenti.

Tanto è vero che Fioroni può estendere dal 15% al 20% le ore di autonomia concesse alle scuole proprio perché l’ampliamento è contenuto nella stessa legge di cui sospende l’anticipazione. Si potrebbe considerare in questo modo la prudenza di un ministro che non cancella settariamente l’opera dei predecessori, anche di parte politica avversa, ed anzi la migliora: nella legge Moratti infatti il 20% apre la strada alle interferenze delle regioni nella formulazione dei programmi (dlgs 17.10.2005 n.226 art.27 art.1 c: “l’incremento fino al 20% della quota dei piani di studio rimessa alle istituzioni scolastiche, nell’ambito degli indirizzi definiti dalle Regioni in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale”). E giustamente Fioroni riporta il 20% nell’ambito della competenza esclusiva delle scuole (dm  31.5.2006 n.4018: “Le istituzioni scolastiche continueranno ad adottare i piani di studio, gli orari, gli insegnamenti e le attività proprie degli ordini di studio vigenti, con l’esercizio delle facoltà previste dall’autonomia scolastica.”). Per quanto il pericolo di consegnare le scuole alle regioni non sia stato scongiurato definitivamente e la minaccia incombe anche nelle intenzioni della sinistra federalista.

Ma è curioso che i due dm arrivino a conclusioni opposte pur richiamando in premessa la stessa fonte normativa: il dlgs 16 aprile 1994 n. 297 (Testo unico). In suo nome la Moratti concede la sperimentazione della riforma, in suo nome Fioroni la sospende. Entrambi si riferiscono agli stessi artt. 276-9 sulla sperimentazione che riproducono le norme introdotte dai decreti delegati nel 1974, quando la legge trasformò in conquista democratica le sollecitazioni sessantottesche  al rinnovamento della scuola. In particolare la legge distingue tra minisperimentazioni per cui è sufficiente la delibera del collegio dei docenti (dpr 31.5.1974 n.419, art.2: Sperimentazione metodologico-didattica) e maxisperimentazioni (art.3: Sperimentazione e innovazioni di ordinamenti e strutture) sottoposte all’autorizzazione del ministero. Ovviamente, nel caso in questione si discute di maxisperimentazioni: la maxisperimentazione della riforma Moratti. Con un paradosso: in apparenza Fioroni (peraltro nel solco della Moratti) si mostra liberale perché estende la percentuale dell’autonomia, ma in realtà vieta alle scuole una maxisperimentazione che avevano scelto liberamente in nome della legge.

In altri termini Fioroni non solo ha sospeso la riforma Moratti, ma ha pure sospeso di fatto una legge dello stato che formalmente rimane in vigore (l’art.3 del 1974 ora art.278 del Testo unico sulle maxisperimentazioni). Con il governo della sinistra prosegue la deriva illiberale dello stato che ha sempre ostacolato la concessione di maxisperimentazioni. Nel corso degli anni furono autorizzate, perlopiù, solo le maxisperimentazioni promosse dallo stesso ministero, che poi in qualche caso entrarono in ordinamento: ambra negli istituiti tecnici industriali, per esempio,  o igea nei tecnici commerciali. Una libertà vigilata che pure sembrò troppa a De Mauro tanto da vietare per il futuro qualsiasi maxisperimentazione in contrasto con la riforma: tutte le maxisperimentazioni furono prorogate fino all’entrata in vigore della riforma Berlinguer, poi sarebbero decadute (dm 26 giugno 2000 n. 234). E la stessa sorte avrebbero avuto anche con la riforma Moratti.

Ma la situazione ora è diventata paradossale. In assenza di riforme tutte le maxisperimentazioni sono di fatto trasformate in ordinamento e tengono le scuole in ostaggio: non è possibile rinunciare né chiederne di nuove.