home

chi siamo

redazione

newsletter

links

contattaci

 

 
 

Signor ministro della pubblica istruzione,

 
 

nel documento di alcuni insegnanti universitari (Cultura, scuola, persona) leggiamo le stesse considerazioni sulle finalitą della scuola che ritroviamo nella riforma Moratti: l’ambizione velleitaria all’educazione integrale in tutti suoi aspetti (“cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali”).

Confidiamo nelle buone intenzioni, ma proponiamo pił modestamente di limitare il compito della scuola alla formazione culturale: alla centralitą della persona opponiamo la centralitą del sapere disciplinare. Nella convinzione che la cultura abbia un valore educativo fondamentale.

Chiediamo pertanto di ridurre drasticamente la premessa pedagogica che accompagna le Indicazioni nazionali a pochi ed essenziali princģpi, cancellando, s’intende, la parte relativa al portfolio delle competenze individuali.

Chiediamo inoltre di cancellare tutta la sezione dedicata all’educazione alla convivenza civile: si tratta in ogni caso di insegnamenti che sono ricompresi nelle singole discipline.

Ma chiediamo innanzi tutto il rispetto degli insegnanti, della libertą e della dignitą professionale: non č possibile contrabbandare per indicazioni le solite prescrizioni autoritarie di un ministero centralista.

Chiediamo infine di ridurre drasticamente la colonna delle conoscenze disciplinari: sono sufficienti poche ed essenziali indicazioni riassuntive. Ed insieme di cancellare la colonna delle abilitą: si tratta perlopił di metodi ed obiettivi che ogni insegnante conosce ed utilizza secondo la sua esperienza e  le circostanze didattiche.

 
 
14 giugno 2007

Bruno Telleschi

Gilda degli Insegnanti di Roma