IN QUESTO NUMERO
Numero 2 - Marzo 2018

Contratto insufficiente. La Fgu non ha firmato a precipizio: è necessario consultare iscritti e delegati

di Renza Bertuzzi e Ester Trevisan

Il contratto è solo un episodio della nostra azione sindacale. Noi continueremo a batterci per la difesa e la rivalutazione della professione docente

Inizio trattativa: queste le proposte irricevibili del Governo per il rinnovo di un contratto fermo dal 2009

di Gianluigi Dotti

Rinnovo del contratto di lavoro del personale della scuola. Perché la FGU-Gilda ha detto no

Fine trattative: l’azione sindacale ha prodotto risultati importanti, sufficienti per alcuni sindacati ma non per la Gilda-Unams …

di Gianluigi Dotti

...che non ha siglato il contratto, convinta che si poteva fare molto di più. Se solo il Governo avesse voluto mantenere le promesse  ampiamente divulgate in questi mesi; se davvero avesse voluto -come predicava- valorizzare il ruolo dei docenti e della scuola. La parola ora va ai delegati. 

Dobbiamo sforzarci di educare in senso critico i cittadini per evitare che si schierino su determinati argomenti senza essersi adeguatamente documentati

di Ester Trevisan

La libertà d’insegnamento non è solo un principio costituzionale ma anche un principio applicativo. Intervista a Luca Serianni 

I Settant’anni della Costituzione italiana

di Redazione

Il 2017 ha segnato i Settant’anni dalla promulgazione della Costituzione della Repubblica italiana che oggi è ancora in vigore, malgrado alcune modifiche non tutte “salutari”. Professione docente, che si ...

Scuola e Costituzione

di Adolfo Scotto di Luzio

Nella scuola che celebra i settanta anni della Costituzione manca proprio l’essenziale: la fiducia nel potere della cultura di portare le persone in luogo diverso da quello in cui sono nate. Se questa è la scuola che celebra i settanta anni della Costituzione repubblicana, allora in questo quadro c’è una presenza abusiva, o della Costituzione o delle nuove politiche scolastiche

Articolo 9: la cultura per preservare la democrazia

di Tomaso Montanari

Nel pensiero di Calamandrei si trova una lucida consapevolezza del valore civile e politico della scuola e della cultura e mettere la cultura tra i principi fondamentali della Repubblica per lui significava rafforzarne la tenuta democratica

Come sempre la scuola e gli insegnanti rimangono al margine

di Fabrizio Reberschegg

Analisi dettagliata di una situazione sconfortante: chiunque governerà avrà comunque una prospettiva politica sulla scuola e sull’istruzione non di medio-lungo periodo. Prevale ancora in tutte le forze politiche la visione della scuola come servizio aziendale all’utenza e non come Istituzione della Repubblica con il compito di formare i futuri cittadini in termini di diritti e responsabilità.

Vulnerabilità di base nel sistema scolastico

di Fabrizio Tonello

Si iscrivono al primo anno di università centinaia di migliaia di studenti vulnerabili per la mancanza di competenze di base: italiano e matematica. Noi possiamo tentare di insegnare loro la scienza politica, la storia, la letteratura o la sociologia ma, in realtà, pestiamo l’acqua nel mortaio se il core knowledge manca.

La lezione frontale

di Alberto Dainese

Confesso il mio peccato: adotto, in classe, la lezione frontale. E proclamo a gran voce che la lezione frontale è la vetta di ogni didattica. Non il simbolo di tutto il vecchiume da cui i maître à penser della psicopedagogia, e molti prèsidi e colleghi illuminati, ci vorrebbero affrancare.

Parole matematiche

di Roberto Casati

Una ricerca ha mostrato come le difficoltà che incontrano gli studenti di scuola elementare a capire il funzionamento delle operazioni può essere legata proprio al linguaggio che usiamo per parlarne. Forse bastano piccole migliorie per togliere un po' di ansia a chi la matematica la deve imparare, vale a dire tutti i cittadini moderni.

Alla fiera dei titoli

di Vito Carlo Castellana

Si parla di merito e di valorizzazione della qualità dell’insegnamento ma la realtà dei fatti è ben diversa: ormai per diventare insegnanti si deve in certo qual modo “acquistare” titoli. Quale autorevolezza e quale prestigio sociale può rivestire un insegnante che di fatto ha comprato i titoli per accedere alla professione?

La scuola breve

di Fabio Barina

Il falso mito della concentrazione del tempo scolastico e il rischio che il tempo libero dei nostri ragazzi diventi sempre più vuota inattività, non sano otium.

1928: diritti, innovazioni, restrizioni nella Scuola

di Piero Morpurgo

L’Italia era prigioniera della dittatura e imprigionava soprattutto la Scuola.

In Gran Bretagna si riparla di Grammar school

di Marco Morini

I governi Trump e May sembrano accomunati dalla precisa volontà di favorire l’istruzione privata a scapito di quella pubblica ed espandere i network delle scuole più esclusive, anche a costo di utilizzare a questo scopo le casse pubbliche.

Non è un paese per prof!

di Massimo Quintiliani

La Legge 107/2015 segna il tramonto del mandato costituzionale e professionale dell’Insegnante?

Come volevasi dimostrare

di Ester Trevisan

E’ andato tutto come la Gilda aveva previsto. Resoconto interessante dell’ assemblea di gennaio dei delegati, prima della chiusura del Contratto, precipitosamente firmato da alcuni sindacati

Numero 2 - Marzo 2018
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI
Comitato di Redazione:
Vicecaporedattore: Gianluigi Dotti.
Antonio Antonazzo, Piero Morpurgo, Fabrizio Reberschegg, Massimo Quintiliani.
Hanno collaborato a questo numero:
Fabio Barina, Roberto Casati, Vito Carlo Castellana, Rosario Cutrupia, Alberto Dainese, Tomaso Montanari, Marco Morini, Adolfo Scotto di Luzio, Fabrizio Tonello, Ester Trevisan