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Numero 4 - Settembre 2019
Numero 4 Settembre 2019

Arezzo, scrigno di bellezze d’ammirare


27 Agosto 2019 | di Massimo Quintiliani

Arezzo, scrigno di bellezze d’ammirare La città toscana si adagia su un pendio dove sboccano il Valdarno, il Casentino e la Valdichiana. Ricco di monumenti soprattutto d’età medievale, il territorio aretino oggi vede l’affermazione dell’industria e dell’artigianato dell’oreficeria e bigiotteria (mostra internazionale).  Il punto di partenza migliore per visitare Arezzo -provincia patria di Petrarca, Michelangelo, Piero della Francesca, Guido Monaco- è Piazza Grande, conosciuta altrimenti come Piazza Vasari, una delle piazze più belle d’Italia, dove si affacciano palazzi e chiese come la Pieve di Santa Maria -di origine romanica- col campanile dalle cento buche, il Palazzo del Tribunale e il Palazzo della Fraternità dei Laici con la sua facciata in stile gotico. La piazza è nota per la tradizionale folcloristica Giostra del Saracino e la Fiera antiquaria. Alla sua notorietà ha contribuito anche il film La Vita è Bella di Roberto Benigni, nativo di questa provincia. Proseguendo si raggiunge agevolmente l'elegante Basilica di San Francesco col Ciclo di affreschi La Leggenda della Vera Croce. Alla sommità della collina di Arezzo, si trova il Duomo della città, dedicato al suo patrono San Donato, con le vetrate istoriate e la Maddalena di Piero della Francesca. Altra attrazione è rappresentata da Casa Vasari, ubicata in via XX Settembre, dimora che fu dell’architetto e scultore nato ad Arezzo nel 1511 e della quale curò personalmente ristrutturazione e decorazione, raro esempio di casa privata di un artista rinascimentale aperta al pubblico. Per gli appassionati d'arte, tra i musei da visitare ci sono: il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, che si trova all’interno di Palazzo Bruni Ciocchi, edificio rinascimentale del Quattrocento, conosciuto anche come Palazzo della Dogana, con sviluppo su tre piani comprensivi di un bel giardino pensile; il Museo Diocesano di Arte Sacra. Da non mancare la Chiesa trecentesca di San Domenico che racchiude lo splendido Crocifisso ligneo del Cimabue.  Nelle vicinanze si trovano numerosi ristorantini dove poter assaporare le pietanze locali come: gli antipasti ai crostini neri; i primi piatti quali acquacotta, tortelli di patate, maccheroni con l’ocio, farinata gialla; i secondi piatti come fegatelli, bistecca con l’acciugata, scottiglia, coniglio in porchetta, pulezze e salsicce, rocchini di sedano, bringoli, grifi; i dolci come il baldino. Come vino un buon Chianti Colli Aretini e un Vinsanto. Salutistico dopo il pranzo, un giro al Passeggio del Prato, una delle molte aree verdi di Arezzo, che porterà alla Fortezza Medicea con l’imponente statua dedicata al Petrarca. Il parco, in stile francese, offre una suggestiva vista panoramica sulla valle del Casentino.  Nelle vicinanze la casa del Petrarca, con il pozzo di Tofano,  citato nel Decamerone, e le rovine del Palazzo del Capitano del Popolo del 1278. In conclusione da questa posizione dominante si potrà ammirare il Palazzo Pretorio, con la sua facciata ricoperta di variopinti stemmi delle famiglie nobili che qui hanno governato e di Arezzo, nel ripartire, rimarrà la sensazione di aver compiuto un vero e proprio viaggio nel tempo.
 
 
 


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Numero 4 - Settembre 2019
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI
Comitato di Redazione:
Vicecaporedattore: Gianluigi Dotti.
Antonio Antonazzo, Piero Morpurgo, Fabrizio Reberschegg, Massimo Quintiliani.
Hanno collaborato a questo numero:
Giovanni Carosotti, Alberto Dainese, Frank Furedi, Marco Morini, Adolfo Scotto di Luzio, Fabrizio Tonello, Ester Trevisan.