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Numero 9 - Novembre 2012
Numero 9 Novembre 2012

Le per/versioni della Scuola

La scuola delle scimmie e la (ennesima) triste scuola del cinema di Piccioni


04 Novembre 2012 | di Fabrizio Reberschegg

Le per/versioni della Scuola
Due esempi di come il mondo delle immagini e dei media in generale affronta la scuola italiana. Due modelli diametralmente opposti. Il reality televisivo cretino e l'ennesimo tentativo cinematografico di entrare nelle contraddizioni, nei sogni e nelle disillusioni degli insegnanti.

C'è da dire che il film di Piccioni, tratto dal romanzo/racconto di Lodoli, cerca di uscire dagli schemi banali del bel piangersi addosso dei film sulla scuola descritta da Starnone e soci riuscendoci solo parzialmente. Nella trama regna incontrastata la figura del prof. Fiorito, interpretato da un eccezionale Roberto Herlitzka, tradizionalista, superbo, autorevole nella sua disillusione. Il giovane e bel supplente Riccardo Scamarcio non fa una bella figura a suo confronto. Il vecchio prof ha il riconoscimento degli studenti dopo la sua ultima bellissima lezione su classicismo e romanticismo mentre il supplente progressista galleggia nel caos delle individualità degli studenti e della ricerca di un suo difficile equilibrio dentro dinamiche che non riesce a controllare. Come sempre accade, gli altri insegnanti risultano semplici comparse e macchiette di contorno. Margherita Buy fa la parte di una dirigente scolastica assolutamente improbabile che si fa carico anche dei problemi degli studenti a livello personale. Ma il film è apprezzabile almeno perchè tenta di far capire quanto difficile è essere insegnanti oggi in un contesto come quello italiano.

Demenziale e decisamente offensivo per la scuola e gli insegnanti è invece il nuovo format reality sulla scuola in onda sui Italia 1. Si mette insieme il Grande Fratello, Amici della De Filippi, l'isola dei famosi e tutta la paccottiglia da idioti che la televisione commerciale ha prodotto negli ultimi anni. Sintesi: una serie di ''ragazzi e ragazze con problemi nei confronti della vita e della scuola tradizionale'' vuole prendersi la maturità mai conseguita partecipando alla scuola reality berlusconide. Sono tutte/i belli senza grasso e brufoli, sufficientemente stupidi per partecipare al gioco, bravi a ballare e ''competenti'' in musica, social network, telefonini, ecc. I professori sono simpatici, ammiccanti, giocosi e gioiosi. Soprattutto motivati (da che secondo voi?). Il tutto condito da un cinico darwinismo da reality. Solo pochi possono entrare (18) nella classe e possono essere sempre sostituiti dai ''rimandati''. Ovvio che, al di là delle divertenti lezioni con Checco Zalone che fa da insegnante di musica (?!), tutti gli allievi saranno seguiti giorno per giorno nelle loro ''fatiche'' nella speranza che fioriscano amorazzi, storie morbose o lacrimevoli. Verso lo scontato premio: il diploma di maturità a fine anno con il migliore dei migliori che sarà valutato non solo da una commissione (??) ma anche dall'immancabile televoto. Ma la cosa più preoccupante è che si lascia capire che questa dovrebbe essere la scuola ideale, non quella palla noiosa della scuola reale. Una vera vergogna.


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Numero 9 - Novembre 2012
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
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