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Numero 1 - Gennaio 2015
Numero 1 Gennaio 2015

Alla politica diciamo: non si puņ pretendere rispetto dai docenti se non si riconosce il loro ruolo

La parola a Rino Di Meglio, Coordinatore nazionale della Gilda FGU. Intervista a cura di Renza Bertuzzi


28 Dicembre 2014 | di Renza Bertuzzi

Alla politica diciamo: non si puņ pretendere rispetto dai docenti se non si riconosce il loro ruolo 1) Coordinatore, la manifestazione di Firenze è stata una provocazione verso il Presidente del Consiglio ?
La scelta di Firenze non è stata casuale. Prima di tutto perché è la città culla della cultura e poi perché è anche quella del Presidente del Consiglio. Quindi, in un certo senso, la Gilda- UNAMS ha voluto “provocare” questa politica, per dire a gran voce che così non va. Che non si può pretendere rispetto dai docenti se non si riconosce, con fatti concreti, il loro ruolo. Sono molti i punti mortificanti per i docenti nel documento #labuonascuola. Valga per tutti, la proposta di eliminare gli scatti di anzianità con i cosiddetti “ scatti di competenza”. In sostanza, una raccolta punti che premierà il 66% dei docenti , mentre il 34% sarà per definizione e a priori “ non meritevole”.


2) Il Presidente Renzi afferma che le Leggi le fa il Parlamento e non i Sindacati...
Mi trovo d’ accordo con questa posizione del Presidente Renzi. E’ vero che le Leggi sono compito del Parlamento e su questo la Gilda-UNAMS ha sempre mostrato grande rispetto. Diverso è se si ritiene che questa prerogativa neghi ai sindacati e ai cittadini la libertà di manifestare la propria opinione. Manifestare vuol dire far sentire la propria voce, rispettando le leggi.
La libertà di manifestare non può essere messa in discussione e questo noi abbiamo fatto a Firenze il 23 novembre : rispettando le leggi, abbiamo detto no a questa politica.


3) La Gilda- UNAMS ha aderito a due scioperi del Pubblico Impiego, il 1 e il 12 dicembre.
Perché questa scelta così anomala?
La Gilda-UNAMS ha sempre indirizzato la propria politica verso l’ obiettivo dell’ unità sindacale nella scuola. Oggi, c’è in atto una evidente divisione tra i sindacati del Pubblico impiego: una situazione che noi riteniamo non favorevole per affrontare un momento così difficile e delicato. L’ adesione ad entrambi gli scioperi ha avuto lo scopo di mantenere aperto la possibilità di dialogo con tutti i sindacati e di cercare ogni strada per superare questi conflitto. Il nostro obiettivo è quello di convincere tutte le sigle sindacali rappresentative della scuola ad un grande sciopero unitario, a gennaio, solo sulla scuola, per protestare e per difendere la dignità della professione docente.


4) Dopo la sentenza della Corte di giustizia europea che ha premiato la costanza della Gilda-Unams, impegnata in questo fin dal 2007, come si intende procedere?
Intanto, abbiamo già inviato una diffida al Governo, ad adottare in tempi brevi tutti gli strumenti per far rispettare quella sentenza ( N.d.R. si veda la pag. 2 di questo numero). Poi non tralasceremo alcuna azione politica compresa la tutela degli eventuali ricorrenti aventi diritto.


5) Infine, Coordinatore, nell’ imminenza delle RSU cosa dire a quei colleghi che non hanno voglia né di candidarsi né di votare Gilda-UNAMS?
Direi semplicemente ai colleghi demotivati che tengano conto del pericolo che sta correndo la professione docente. Candidarsi e votare le liste della Gilda-UNAMS significa rafforzare l’ unica associazione in Italia che rappresenta e difende la professione docente.




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