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Numero 1 - Gennaio 2018
Numero 1 Gennaio 2018

Vorremmo sapere…

Professione Docente rivolge ai partiti che si presenteranno alle elezioni 2018 poche essenziali domande in merito alle possibili riforme nel mondo dell’istruzione. Per orientare i colleghi al momento nella scelta motivata del voto politico.


28 Dicembre 2017 | di Fabrizio Reberschegg

Vorremmo sapere… La campagna elettorale per le politiche del 2018 è in già in corso e va  di corsa con un corredo di offerte  più idonee ad una asta che ad un serio programma politico. La legge di bilancio 2018 è diventata, come spesso accade, il contenitore di prebende, risorse e promesse per i ceti di riferimento dei partiti di governo. Nei dibattiti elettorali le principali forze politiche si stanno sfidando promettendo la riduzione delle tasse, l’implementazione dei vari bonus, investimenti per il rilancio dell’economia e del mercato del lavoro: tutte offerte di tipo commerciale che frantumano le poche risorse in tanti rivoli di regalie diffuse, con l’ intento esclusivo di convincere al voto i ceti beneficiati e non di guardare all’ interesse generale del Paese. Non a caso, un quotidiano on-line, Linkiesta, ha così titolato questa manfrina: Dalle dentiere ai bonus per tutti: questa non è una campagna elettorale, è un imbroglio.   Poco si parla di scuola se non in termini generici e propagandistici e senza alcuna promessa  di concreto cambiamento di quelle situazioni  perverse che, negli ultimi anni, ( cfr la legge de  labuonascuola) hanno aggravato la  situazione già fragile della scuola, istituzione fondamentale della Repubblica.  Per questo Professione Docente rivolge ai partiti che si presenteranno alle elezioni 2018 poche essenziali domande in merito alle possibili riforme nel mondo dell’istruzione partendo dalla critica diffusa nei docenti alla “Buona Scuola” per capire realmente se possiamo sperare in una scuola  che metta finalmente al centro di ogni proposta i docenti liberandoli dalla  ottusa e punitiva burocrazia del MIUR e di tanti dirigenti scolastici riconoscendo  loro quella  autorevolezza sociale, insita nel mandato costituzionale ad essi affidato,  che è stata fortemente penalizzata da riforme incessanti, confuse e demagogiche. E da stipendi sull’orlo della sussistenza.
Attendiamo le risposte che dovranno pervenire dalla pletora di aggregazioni politiche  ( !)  ancora allo stato fluido... Sarà nostra cura rendere noto ai colleghi tutto ciò ci arriverà   nel prossimo numero di “ Professione docente”.
 
Queste le tre domande essenziali:
- La legge 107/15 è stata fortemente contestata dai docenti e dai sindacati della scuola. Il suo partito ritiene di modificare o a cassare le parti della legge più contestate (chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, premi per il “merito”, ambigua collocazione dell’obbligo di formazione nella funzione docente- fatto che determina incertezza nella quantificazione e nel riconoscimento di tali attività- organizzazione dell’alternanza scuola-lavoro, potenziamento dei poteri dei dirigenti scolastici, organici e mobilità su ambiti con chiamata diretta del dirigente, ecc.
- Per il rinnovo del Contratto 2019- 2021 del comparto scuola sono stati stanziati incrementi stipendiali ben al di sotto delle aspettative di una categoria che ha subito un blocco di ben sette anni delle retribuzioni con l’ulteriore blocco di un anno per il conteggio degli scatti di anzianità (anno 2013). Il suo partito ritiene che si debbano implementare risorse adeguate per la riapertura del CCNL 2019-21 per consentire ai docenti e al personale della scuola di ottenere una retribuzione adeguata alla loro importante funzione?
- Il D.Lgs. 150/09 (detto decreto Brunetta) ha fortemente limitato gli ambiti di contrattazione nelle scuole da parte delle RSU affidando molti poteri discrezionali al dirigente scolastico. Il suo partito è disponibile a modificare tali norme e a riassegnare alla contrattazione le decisioni fondamentali per la democrazia nella scuola?
 
 


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Numero 1 - Gennaio 2018
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI
Comitato di Redazione:
Vicecaporedattore: Gianluigi Dotti.
Antonio Antonazzo, Piero Morpurgo, Fabrizio Reberschegg, Massimo Quintiliani.
Hanno collaborato a questo numero:
Fabio Barina, Roberto Casati, Rosario Cutrupia, Antonio Gasperi, Marco Morini,
Adolfo Scotto di Luzio, Fabrizio Tonello, Ester Trevisan