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Numero 2 - Marzo 2018
Numero 2 Marzo 2018

Fine trattative: l’azione sindacale ha prodotto risultati importanti, sufficienti per alcuni sindacati ma non per la Gilda-Unams …

...che non ha siglato il contratto, convinta che si poteva fare molto di più. Se solo il Governo avesse voluto mantenere le promesse  ampiamente divulgate in questi mesi; se davvero avesse voluto -come predicava- valorizzare il ruolo dei docenti e della scuola. La parola ora va ai delegati. 


01 Marzo 2018 | di Gianluigi Dotti

Fine trattative:  l’azione sindacale ha prodotto risultati importanti, sufficienti per alcuni sindacati ma non per la Gilda-Unams … Il CCNL 2016/2018 riguarda il personale delle Istituzioni scolastiche ed educative, quello delle Istituzioni di Alta formazione artistica, musicale e coreutica, quelle delle Università e delle Aziende ospedaliero-sanitarie e quello delle Istituzioni ed Enti di ricerca e sperimentazione (art. 1).
Il nuovo testo è strutturato in una Parte comune al personale di tutte queste Amministrazioni e in Sezioni specifiche, come quella della scuola. A questa novità si aggiunge l’art. 1, c. 10 del nuovo CCNL, il quale mantiene in vigore tutti gli articoli del precedente CCNL 2006/2009 che non siano modificati dal nuovo.
 
Il risultato finale è quello di un “contrattone” di diverse centinaia di pagine con poca chiarezza e molta confusione per gli insegnanti che dovranno utilizzarlo e si sa che quando le norme non sono chiare ne approfitta chi ha più potere, cioè i Dirigenti scolastici.
Tuttavia l’estenuante e difficile trattativa, dopo nove anni di vacanza contrattuale, ha portato ad alcuni risultati che, anche se non pienamente soddisfacenti per la delegazione FGU-Gilda degli Insegnanti che non ha sottoscritto l’ipotesi di CCNL, hanno permesso di mantenere inalterati  i diritti dei docenti e intaccato uno dei pilastri della legge 107/2015: il bonus merito.
 
 Rispetto all’iniziale proposta dell’ARAN (su atto di indirizzo del Governo) nel CCNL 2016/2018
- non c’è alcun aumento o aggravio dell’orario di servizio: sia la proposta di obbligare i docenti al tutoraggio gratuito dell’Alternanza scuola-lavoro sia quella del tutoraggio individuale dei professionali sono state cassate. Anche le attività funzionali all’insegnamento rimangono 40+40 e sono regolate dall’art. 29 del CCNL 2006/2009rimasto immutato;
 - sono stati conservati nel CCNL gli scatti di anzianità:  che il governo voleva abolire a favore del merito;
- sono rimaste in vigore, sia per i docenti a tempo indeterminato sia per quelli a tempo determinato, gli articoli del CCNL 2006/2009 per ciò che riguarda congedi parentali, ferie, permessi retribuiti, permessi brevi, malattia, aspettative, attività di insegnamento, funzioni strumentali, part-time;
- per le sanzioni disciplinari, che sono normate nella parte comune del CCNL per tutti i dipendenti delle pubbliche Amministrazioni del Comparto, l’intervento della delegazione della FGU-Gilda degli Insegnanti ha tenuto fermo il principio per cui le regole sulle Responsabilità disciplinari non possono  essere applicate ai docenti, che sono tutelati dalla Costituzione con la libertà di insegnamento. Con l’art. 29, c. 1 del CCNL 2016/2018 si è ottenuto di non applicare agli insegnanti le regole sulla Responsabilità disciplinare degli altri dipendenti pubblici, ma di rinviare la materia ad una successiva sequenza contrattuale con il vincolo che non sarà possibile “sindacare, neppure indirettamente, la libertà di insegnamento”.
 
Per quanto riguarda la funzione docente:
- è stata cassata la norma che imponeva agli insegnanti di svolgere anche attività amministrative, irricevibile per la nostra delegazione;
- sono rimasti in vigore gli articoli 26, 27 e 28 del CCNL 2006/2009 che normano tra l’altro l’orario di lavoro e le procedure per l’approvazione del piano delle attività annuali da parte del Collegio dei docenti, rimasti quindi gli stessi di oggi, che riconoscono le prerogative degli insegnanti;
- le poche integrazioni fatte con il CCNL 2016/2018 agli articoli 26, 27 e 28 non intervengono in alcun modo sulla funzione docente.


Per le relazioni sindacali
- sono cambiati, rispetto alla proposta iniziale, gli articoli relativi al settore scuola e in particolare quelli sulla contrattazione integrativa;
- sono state riportate, nella contrattazione nazionale, le materie delle assegnazioni provvisorie e degli utilizzi, così come la formazione, che erano state avocate alle decisioni unilaterali del MIUR. In quella di scuola sono state inserite  la ripartizione dei fondi accessori, compresi quelli dell’Alternanza scuola-lavoro, quelli della valorizzazione del personale (il bonus merito), la formazione del personale;
- è stato introdotto un nuovo punto che riguarda la possibilità di contrattare il “diritto alla disconnessione” per contrastare l’abitudine di Dirigenti scolastici e segreterie di mandare mail e circolari via web ad ogni ora del giorno e della notte e nei giorni festivi;
- infine si verificheranno anche le ricadute sulla qualità del lavoro e sulla professionalità delle innovazioni tecnologiche e dei processi di informatizzazione.
La novità nella parte specifica della scuola è che viene introdotto l’istituto del confronto (art. 6) che, però, non sostituisce l’informazione (art. 5), quindi le Organizzazioni sindacali firmatarie (OOSS) mantengono il diritto a ricevere in tempi congrui tutti i dati e gli elementi conoscitivi per consentire alle stesse di prendere conoscenza delle questioni inerenti le materie di confronto e contrattazione integrativa necessari a svolgere il proprio ruolo. L’istituto del confronto si sostanzia nella “partecipazione costruttiva” (dialogo e proposte) delle OOSS alle decisioni dell’Amministrazione. Il confronto non si conclude con accordi e contratti ma con un semplice verbale che lascia l’Amministrazione libera di operare (sic!).


Nonostante questi risultati,  diverse problematiche  rimangono aperte e hanno fatto propendere la delegazione della FGU-Gilda degli Insegnanti, sulla scorta delle indicazioni dell’Assemblea nazionale e del Consiglio nazionale, per la non-firma in attesa della consultazione degli organi statutari e dei docenti.


Queste le problematiche importanti non risolte.
- La nostra delegazione aveva proposto che i criteri per l’assegnazione dei docenti alle attività di potenziamento fossero deliberati dal Collegio dei docenti, come avviene per l’assegnazione dei insegnanti alle classi, ma nel CCNL 2016/2018 non vi è alcuna indicazioni su questa materia. All’art. 26 ci si limita a ricordare che tutti “i docenti in servizio in ciascuna istituzione scolastica appartengono al relativo organico dell’autonomia” e all’art. 28 che le eventuali ore di potenziamento non programmate nel PTOF saranno destinate alle supplenze fino a 10 giorni.
- Il  CCNI della mobilità diventa triennale (art. 22, c. 4, lettera a) e viene stabilito che il docente il quale ha presentato domanda di mobilità e che ottiene il trasferimento sulla scuola richiesta volontariamente debba rimanere per tre anni in quella scuola. Per gli altri rimane la possibilità di presentare domanda di mobilità  annuale.
- Per quanto riguarda la parte economica la nostra delegazione ha rilevato l’esiguità degli aumenti stipendiali e degli arretrati dopo nove anni di vacanza contrattuale.
Avevamo chiesto di utilizzare tutti i 200 milioni di euro del bonus merito previsto dalla legge 107/2015 per aumentare la Retribuzione Professionale Docenti (RDP). Il bonus è stato un fallimento ed è anche un elemento simbolico in negativo della filosofia della 107/2015, da qui la necessità di dare un segnale al mondo della scuola che si invertiva la rotta. Il Governo e le OOSS che hanno firmato l’ipotesi hanno scelto invece una soluzione pasticciata: solo 70 milioni nel 2018, 50 nel 2019 e 40 a regime nella RPD e il resto andrà in trattativa di scuola con la rsu. Si apre in questo modo un inquietante scenario che coinvolge la rsu (anche il personale ATA) nella definizione del merito e dei compensi dei docenti e sicuramente entra in contrasto con il Comitato di valutazione deputato per legge a definirne i criteri.


Infine, rimane la clausola di esclusione dalla contrattazione nazionale, regionale e di scuola per le OOSS che non firmeranno il CCNL (art. 22, c. 2) che la FGU-Gilda degli Insegnanti considera antidemocratica.


Su queste criticità la FGU-Gilda degli Insegnanti consulterà i propri organismi statutari e i docenti per approfondire i contenuti e proporre scelte condivise.









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Numero 2 - Marzo 2018
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI
Comitato di Redazione:
Vicecaporedattore: Gianluigi Dotti.
Antonio Antonazzo, Piero Morpurgo, Fabrizio Reberschegg, Massimo Quintiliani.
Hanno collaborato a questo numero:
Fabio Barina, Roberto Casati, Vito Carlo Castellana, Rosario Cutrupia, Alberto Dainese, Tomaso Montanari, Marco Morini, Adolfo Scotto di Luzio, Fabrizio Tonello, Ester Trevisan