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Numero 5 - Novembre 2018
Numero 5 Novembre 2018

Piccole disobbedienze civili di molta importanza

David Thoreau: disobbedire alle ingiustizie si può. L'invito alle piccole disobbedienze civili serve anche per mantenere in vita l'idea stessa di disobbedienza, che in fondo significa semplicemente autonomia.


30 Ottobre 2018 | di Roberto Casati

Piccole disobbedienze civili  di  molta importanza Quando nel 1848 Henry David Thoreau, da poco rientrato nell'alveo urbano dopo i due anni, due mesi e due giorni passati nei boschi e magistralmente narrati in Walden, tenne in un liceo di Concord le lezioni che sarebbero in seguito diventate Disobbedienza civile, fece due cose: diede un nome a un concetto che sino ad allora non era stato articolato a sufficienza, e testimoniò in prima persona per il concetto che stava introducendo. Profondamente toccato dall'ingiustizia della schiavitù degli afroamericani, si rifiutò di essere complice: le sue tasse, sostenne, sarebbero servite a perpetuare l'ingiustizia fintantoché la schiavitù non fosse stata abolita. Si rifiutò quindi di pagarle, e lo scrisse a chiare lettere: avrebbe accolto lo sceriffo e si sarebbe lasciato incarcerare, ma non avrebbe pagato.
 
L'atto era coraggioso. Thoreau era noto tra i maggiorenti della sua città, la piccola capitale del New Hampshire, e forse avrebbe potuto contare su un qualche trattamento di riguardo (e difatti dopo la sua notte in prigione venne liberato perché qualcuno aveva pagato la tassa al suo posto), ma al tempo stesso si esponeva allo stigma. Scrisse anche – forte del suo esperimento di vita nei boschi - una cosa che dà molto da pensare: visto che il governo risponderà con una qualche punizione/privazione, voglio vivere in modo semplice, così la punizione non potrà farmi male più di tanto, e in realtà non mi toccherà; se ho poco o nulla, poco o nulla potrà venirmi tolto.
 
Nel New England la disobbedienza civile prese anche altre strade, di cui ammiriamo la creatività. Gli stati del Sud utilizzavano gli schiavi nei campi di cotone e per la raccolta della canna da zucchero; nel New England si cercò di sostituire lo zucchero di canna con lo sciroppo d'acero, dando origine a un'industria che è ancora oggi vitale.
 
Quali sono gli atti di disobbedienza civile oggi? Mi sembra che possiamo allargare il concetto e parlare di disobbedienza diffusa per tutte le scelte individuali che si oppongono a schemi predeterminati di comportamento. Scelte particolarmente importanti nel momento in cui l'uniformizzazione degli stili di vita ha subito un'accelerazione senza confronti per via dei social network. Il filosofo della biologia Jean Gayon, da poco scomparso, aveva detto che ci sono diversi modi di sincronizzare le società umane; uno di questi è la guerra. Le guerre equalizzano i tempi di due nazioni, riducono e uniformano le demografie di entrambe, e impongono ai vinti la lingua, gli ordinamenti, sinanco la genetica dei vincitori. Oggi non abbiamo più bisogno di guerre per allineare i gruppi sociali, le nazioni e i continenti.
 
Dove si manifesta l'allineamento? Una preoccupazione crescente è oggi di evitare la trasformazione dei centri storici delle città europee in grandi parchi di divertimenti. I sindaci di una rete di città europee paventano un futuro in cui i centri storici di Parigi e Barcellona sono vuoti di abitanti e negozi, e occupati invece da turisti rapidi e occasionali a caccia di selfie in alcuni luoghi deputati (luoghi in cui altri turisti sono andati a caccia di selfie aumentando la probabilità di attirare turisti in quei luoghi), percorsi in lungo e in largo da garzoni per le consegne di Amazon e di Uber eats, in rotta di collisione con i senzatetto che l'automazione del lavoro ha lasciato per strada; città in cui i residenti vendono a grandi gruppi immobiliari, e le residenze da principali diventano secondarie e vengono gestite da Airbnb (in Italia dagli anni '90 del secolo scorso si parla e si legifera intorno ai "centri commerciali naturali" che dovrebbero rimpiazzare i centri storici.)
 
Come opporsi? C'è margine per l'iniziativa individuale? Airbnb funziona da mediatore e funziona grazie a un sistema diffuso di rating e di raccomandazione. Il che significa che è possibile far ottenere un rating basso ai proprietari di appartamenti sfitti messi sul mercato con Aibnb, per esempio facendo un sit-in davanti alle loro porte, senza disturbare gli affittuari, ma mostrando disappunto. Inevitabilmente finiranno con il dare un giudizio negativo, che allontanerà clienti futuri.
 
Ecco altri piccoli atti di disobbedienza civile che ho spigolato qua e là; sono cose note, ma mi interessa raccoglierle sotto un'unica etichetta.
 
Evitare di utilizzare le casse automatiche ai supermercati, che con la scusa di farci guadagnare qualche minuto del nostro tempo ci fanno di fatto lavorare per il supermercato e tolgono posti di lavoro ai nostri vicini di casa. Mentre si va alla cassa, guardare la persona che fa quel lavoro come un vicino di casa e un compagno di viaggio e non soltanto come un sostituto imperfetto di un più efficiente robot.
 
Ridurre al minimo la spesa su internet, di libri come di generi alimentari. Andare magari a fare due chiacchere con i librai del quartiere, farsi consigliare un libro, proporre loro di creare un gruppo di lettura.
 
Riparare le cose che si possono riparare da soli, e far riparare quelle che non si riesce a riparare, invece che comprare un oggetto di sostituzione, anche se quest'ultimo costa ormai meno della riparazione. Questo permette di ridurre i rifiuti e gli sprechi, di mantener vivo un saper fare, compreso il proprio, di proteggere l'attività lavorativa di quei vicini di casa o di quartiere il cui lavoro protegge comunque l'economia e la vita di tutti.
 
Scollegarsi un poco. Non c'è bisogno di essere sempre collegati (anche se chi come me, senza Facebook, Instagram, Whatsapp, Snapchat, ecc. Essenzialmente per avere del tempo per studiare, si avvicina all'ideale dello scollegamento, non c'è bisogno di essere troppo radicali). È possibile restare scollegati al 20 percento, diciamo, se vogliamo porci un obiettivo ragionevole.
 
Non c'è nemmeno bisogno di avere un grande obiettivo simbolico (nel passato questo era il monopolio di Microsoft; oggi è più difficile trovare un bersaglio unico), e non c'è bisogno di fare gesti eclatanti. L'invito alle piccole disobbedienze civili serve anche per mantenere in vita l'idea stessa di disobbedienza, che in fondo significa semplicemente autonomia. E resta comunque la disobbedienza principale: come insegna e testimonia Thoreau, vivere una vita semplice, cercare di essere frugali, è una condizione per non soffrire della privazione, e avere quindi un più grande margine di manovra nella propria azione civile.




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Roberto Casati è un Filosofo italiano, studioso dei processi cognitivi. Attualmente è Direttore di ricerca del Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS), presso l'Institut Nicod a Parigi. Esponente della filosofia analitica, già docente in diverse università europee e statunitensi, è autore di vari romanzi e saggi, tra cui La scoperta dell’ombra (2001), tradotto in sette lingue e vincitore di diversi premi, la raccolta di racconti filosofici Il caso Wassermann e altri incidenti metafisici (2006), Prima lezione di filosofia (2011) , Contro il colonialismo digitale. Istruzioni per continuare a leggere(2013),  recensito in “ Professione docente”, settembre 2016, con un’ intervista all’ autore e La lezione del freddo, presso Einaudi,  una filosofia e un manuale narrativo di sopravvivenza per il cambiamento climatico. Questo libro ha vinto il premio ITAS del libro di montagna e il pre
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