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Numero 5 - Maggio 2012
Numero 5 Maggio 2012

Comunica Gilda


25 Aprile 2012 | di Redazione

Organici scuola: disinvestimento e rischio di conflitti tra Nord e Sud
Così il coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, commenta l'incontro sugli organici che si è svolto oggi al Miur

'La scuola pubblica è già stremata da tagli feroci e l'organico deve essere più adeguato alle necessità contingenti. Il governo deve decidere politicamente se l'istruzione pubblica statale sia un servizio essenziale e istituzionale o a domanda'.

Così il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commenta l'incontro sugli organici che si è svolto oggi al Miur con il ministro Francesco Profumo. Un vertice interlocutorio, lo ha definito Di Meglio, durante il quale il titolare di viale Trastevere non si è pronunciato, preferendo ascoltare le posizioni dei sindacati.

'Disinvestire sulla scuola pubblica rischia di innescare ulteriori conflitti tra varie zone del Paese' sottolinea il coordinatore nazionale il quale ha chiesto a Profumo che le spese per il sostegno ai disabili siano computate, come in altri Paesi europei, sul bilancio della sanità e non su quello dell'istruzione.

'Inoltre - aggiunge Di Meglio - ho invitato il ministro a recarsi, senza preavviso, in qualche scuola delle grandi città del Sud per verificare l'esistenza di edifici che, non solo non rispettano le norme di sicurezza, ma che rasentano il limite della decenza'.


Roma, 28 marzo 2012
Ufficio stampa Gilda degli insegnanti

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Siamo per il valore legale del titolo di studio
Perchè la responsabilità nei confronti dell' istruzione e della ricerca sia pubblica e quindi di interesse generale

Il titolo di studio non è un ' pezzo di carta' ma un certificato che attesta le conoscenze e le competenze acquisite durante il corso degli studi. Le forme con cui viene data certezza pubblica a questo assunto, e garanzia della qualità della formazione secondo canoni socialmente accettati, variano da a Paese a Paese a seconda del tipo di ordinamento giuridico, e delle tradizioni scolastiche, accademiche e professionali.

In tutta Europa il potere di conferire determinati titoli di studio è assegnato alle scuole, alle università, o alle altre istituzioni di istruzione superiore, dallo Stato - sia che si tratti di istituzioni pubbliche o private. In particolare, la responsabilità pubblica in materia di istruzione superiore e di ricerca è stata ribadita dal Consiglio d'Europa con una raccomandazione del 2007 che raccoglie e definisce i concetti fondamentali.

La differenza attuale tra valore legale della laurea e valore reale dipende dalla crisi di qualità di quegli atenei ai quali peraltro si è data ampia autorizzazione senza verifiche serie : una differenza che non può certo essere superata con la scorciatoia di un tratto di penna sul certificato di laurea. L' unica maniera corretta di ridurre la divaricazione tra valore legale e valore reale dei titoli di studio è di riqualificare il sistema universitario nel suo complesso investendo mezzi e idee perchè il valore reale degli studi torni a crescere.

E' preoccupante che non sia chiaro quali strumenti e quali autorità sostituirebbero il matematico riconoscimento del titolo. Considerato l' orientamento attuale che vede nei test lo strumento di verifica in ogni concorso, c' è il fondato sospetto che l' autorità accademica, comunque identificabile, venga sostituita da un impalpabile e poco trasparente organismo, formato dai ' signori dei test' che imperano in ogni ambito della vita pubblica e no e le cui scelte non sono mai sindacabili.

Siamo a favore del valore legale del titolo di studio soprattutto per evitare che la responsabilità pubblica nei confronti dell' istruzione e della ricerca pubblica [affermata nel Comunicato di Praga del 2001, ribadita nel Comunicato di Berlino (2003) e accolta dal Consiglio di Europa nel 2007] diventi pericolosamente accentrata nella mani di poche persone, la cui funzione non sembra avere niente a che vedere con la concezione di pubblico e quindi di interesse generale.


Roma, 26 marzo 2012
Gilda - FGU

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Invalsi, rilevazioni nelle scuole il 9-10-11-16 maggio
Ma non è sciolto il nodo sulle conseguenze

L' Invalsi ha incontrato il 12 aprile, i rappresentanti sindacali per comunicare le proprie linee di intervento sulle rilevazioni che si terranno il 9 e 11 per la primaria; il 10 per le secondaria di primo grado; il 16 maggio per la secondaria di II grado.


La Gilda ha sollevato i problemi di natura politica, contrattuale e professionale insiti in queste rilevazioni, ricordando nell' ordine che:

1) Il decreto sulla semplificazione ha considerato le rilevazioni Invalsi come attività ordinaria d'istituto.

2) Il 26 ottobre 2011 il Governo italiano aveva inviato all' Europa una lettera di intenti come dimostrazione del proprio impegno ad emanare misure 'serie' per arginare la crisi di credibilità finanziaria del nostro Paese. Tra le decisioni operative compariva questa: a. Promozione e valorizzazione del capitale umano L'accountability delle singole scuole verrà accresciuta (sulla base delle prove INVALSI), definendo per l'anno scolastico 2012-13 un programma di ristrutturazione per quelle con risultati insoddisfacenti;
Decisione che lascia intravedere un orientamento che era stato da più parti paventato: la valutazione esterna concepita non come ausilio per la didattica dei docenti, ma come punizione per le scuole i cui studenti abbiano ottenuto risultati non soddisfacenti.

3) L' autonomia prevede forme di valutazione sia interna che esterna. La legge istitutiva dell'autonomia (capo IV art.21, comma 9) assegna alle scuole la valutazione interna mentre il Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, art. 10, comma 1, introduce le modalità della verifica esterna. Quindi la sovrapposizione delle due forme valutazione come avverrebbe nel momento in cui si affidasse ai docenti somministrazione e correzione delle prove INVALSI non appare corretta per il principio che il controllato non può essere anche il controllore e quindi per il conflitto di competenza in re ipsa. Senza tralasciare il fatto che la semplice tabulazione incide sul principio di autonomia professionale dei docenti che sarebbero obbligati a considerare valide risposte che essi non condividono.

Queste e altre osservazioni sindacali non hanno potuto trovare risposta nei vertici dell' Istituto nazionale di rilevazione che si è collocato fuori da ogni uso politico dei dati.

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Addio, Raffaele

Raffaele Brafa, coordinatore e animatore della Gilda di Ragusa, se n' è andato il primo giorno di primavera.
Lo ricordiamo quando parlava, pacato e ironico, con i suoi occhi franchi e penetranti, diritti in quelli dell' interlocutore.
C' era un ‘ eleganza innata e contenuta nel suo pensiero, nelle sue critiche, nelle sue lodi. Una bella persona per tutti noi.


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Numero 5 - Maggio 2012
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO

Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI

Comitato di Redazione:
Vicecaporedattore: Gianluigi Dotti.
Antonio Antonazzo, Francesco Lovascio, Piero Morpurgo, Fabrizio Reberschegg, Gina Spadaccino.

Ha collaborato a questo numero:
Massimo Quintiliani